Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
È morto a 108 anni il barbiere più vecchio del mondo

«Sei impazzita? Cosa vuoi fare, uccidermi?», aveva risposto Anthony Mancinelli, il barbiere più anziano del mondo, quando la proprietaria del negozio Fantastic Cuts gli aveva proposto di prendersi qualche giorno di riposo per festeggiare i suoi 107 anni. Anche adesso che non c’è più, resterà comunque un uomo da primato. «Gli ho tagliati tutti, lunghi, corti. Qualsiasi cose fosse di stile: lo shag, il Buster Brown, la frangia dritta, le permanenti», aveva raccontato lo scorso anno al New York Times. «Ad alcuni clienti ho tagliato i capelli del padre, del nonno, e anche del bisnonno. Quattro generazioni». Mentre altri, come l’attore Ben Gazzara, si sono recati appositamente per farsi acconciare dalle sue mani.
Perché Mancinelli, di lavorare, non aveva mai smesso. Dall’età di 11 anni fino ai 108, per cinque giorni su sette, dalle 12 alle 20. «Non conosceva il significato della parola “ritirata”», ha raccontato il figlio, Bob Mancinelli. Per questo quando poche settimane prima di andarsene, lo scorso 19 settembre, quando ha dovuto abbandonare il lavoro «era veramente intrattabile». Nato nel 1911 a Napoli ed emigrato a New York con la sua famiglia, è stato inserito nel 2007 nel Guinnes World Record. «Riesce a fare più tagli al giorno di un ventenne, e non prende mai un giorno di ferie», dice di lui la proprietaria del locale, Jane Dinezza. «La gente rimane sconvolta quando sente quanti anni ha e anche io, al momento dell’assunzione, ero scettica». Eppure l’aveva stupita sin dal primo giorno. Mano ferma e «mai una sigaretta», aveva spiegato Mancinelli al New York Times. «Mangio solo spaghetti fini e non ho preso una pillola o portato gli occhiali in tutta la mia vita».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.