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Com’è stato accolto il nuovo film di Woody Allen in Francia

«È matto a non volerlo far vedere. Non è poi così male», esclama una donna sulla Rive Gauche. «Ma non è colpa sua. È la questione morale». È solo uno degli scambi di battute, riportati da Variety, che si sentono passando accanto alla sala cinematografica di Parigi dove hanno trasmesso il nuovo film di Woody Allen, A Rainy Day in New York. Distribuita solo in Francia, Belgio, Olanda e Italia (da noi arriva il 3 ottobre grazie all’accordo con Lucky Red), la commedia romantica prodotta da Amazon Studios era infatti stata bloccata a causa delle accuse di molestie sessuali avanzate nei confronti del regista dalla figlia adottiva Dylan Farrow. Lo scorso anno, il colosso statunitense aveva quindi deciso di vietarne la distribuzione.
Come ricorda l’Atlantic, alle accuse di allora si è aggiunta la relazione, recentemente emersa, tra il regista e il finanziere condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein. Dopo il suicidio dell’uomo nella prigione federale di Lower Manhattan, il Times e il Daily Mail avevano infatti reso note alcune fotografie che ritraevano Allen uscire dalla casa di Epstein, con cui pareva aver intessuto rapporti di amicizia. Non solo. Il 48° lungometraggio di Allen è finito al centro delle polemiche soprattutto per un passaggio della trama in cui Elle Fanning, nel ruolo di un’aspirante giornalista sedicenne, intrattiene una relazione con un avvocato di quarantaquattro anni, interpretato da Jude Law.
Per l’Atlantic, l’apprezzamento del film in Francia rientra in quell’«establishment culturale francese» per cui un’opera di genio trascende il proprio creatore, la sua vita e le sue azioni. Per questo tra il culto cinefilo per l’autore e l’impegno del Paese per la libera espressione artistica, il film viene considerato un successo di critica e pubblico. «Allen è in forma spettacolare», scrive il critico Eric Neuhoff su Le Figaro, e «la performance di Fanning una vera rivelazione». «Peccato per gli americani, che saranno privati di una piccola meraviglia della commedia romantica», evidenzia Le Point, mentre Thomas Sotinel di Le Monde, ha trovato il film «incerto, poiché finisce con una nota troppo amara», in netto contrasto con la tenerezza delle scene d’apertura. «Come se il regista avesse avuto la premonizione di essere da lì a poco bandito da una città che avrebbe raccontato per l’ultima volta».

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