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James Cameron ha detto che il suo film su Hiroshima sarà il più difficile mai realizzato Il regista di Titanic e Avatar ha spiegato che sarà una sfida tecnica ma anche umana e che potrebbe anche «non essere all'altezza del compito».
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A Chernobyl fanno una vodka che si chiama “Atomik”

08 Agosto 2019

È fatta con acqua e grano di Chernobyl ed è il primo prodotto proveniente dalla zona abbandonata dopo il disastro nucleare del 1986. Si tratta della vodka Atomik e secondo alcuni esperti intervistati dalla Bbc, somiglia a un acquavite dal sapore fruttato e potrebbe essere servita con un Martini o con lo champagne. A produrla è stato un gruppo di ricercatori britannici e ucraini che, dopo aver lavorato per anni nella zona, ha fondato la Chernobyl Spirit Company. «È l’unica bottiglia esistente. Tremavo quando l’ho presa», ha detto alla testata britannica il professor Jim Smith, uno dei membri del team, sollevando con cautela la bottiglia di vodka. Alla domanda sulla possibile radioattività della bevanda, il professore risponde: «Non è più radioattiva di qualsiasi altra vodka». Grazie al processo della distillazione, infatti, ogni impurità resterebbe negli scarti secondo i ricercatori.

«Abbiamo preso del segale leggermente contaminato e acqua dalle falde acquifere di Chernobyl e poi abbiamo fatto analizzare il distillato: non è stato trovato nulla», assicura Smith. Che sposta il problema dai danni provocati dalle radiazioni al disastro economico che ha colpito la popolazione: «Ci sono alcuni centri radioattivi nella zona abbandonata, ma nella maggior parte dell’area la contaminazione è più bassa che in altre parti del mondo in cui ci sono livelli di radiazione naturale relativamente alti», afferma Smith, che denuncia invece l’assenza di investimenti e l’impossibilità per molti residenti di nutrirsi in modo adeguato, di accedere a servizi sanitari efficienti o di ottenere un lavoro. «Dopo 30 anni, penso che il tema più importante sia lo sviluppo economico non la radioattività», conclude, spiegando che l’obiettivo del team è raccogliere fondi per aiutare le persone.

La vodka potrebbe essere solo il primo dei prodotti provenienti da Chernobyl. Con questo esperimento iniziale, i ricercatori hanno voluto dimostrare che la zona abbandonata può tornare produttiva. La raccolta fondi per la popolazione locale partirà quest’anno con la produzione di 500 bottiglie di Atomik da vendere ai turisti.

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