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Sentimental Value di Joachim Trier è il film favorito per la Palma d’oro, almeno a giudicare dalla standing ovation che ha ricevuto Quindici minuti di applausi, la più lunga standing ovation in questa edizione del festival.
Il bacio tra Pedro Pascal e Alexander Skarsgård è diventato il momento più virale di Cannes A quanto pare i due sono molto amici: Pascal era tra il pubblico durante la prima di Pillion, film di cui Skarsgård è protagonista.
Il Chicago Sun-Times ha pubblicato per sbaglio una lista di libri per l’estate che non esistono Perché l’ha fatta scrivere a un’AI, che se ne è inventati 10 su 15.
Heart Lamp di Banu Mushtaq ha vinto l’International Booker Prize Per la prima volta vince un libro tradotto dal kannada, una delle principali lingue indiane, e per la prima volta una raccolta di racconti.
A Cannes è nato Dogma 25, un nuovo movimento “sequel” del Dogma 95 di von Trier e Vinterberg E che ha già ricevuto l'appoggio sia di von Trier che di Vinterberg.
Dopo Valeria Marquez, un’altra influencer sudamericana è stata uccisa in circostanze molto simili Anche Maria Jose Estupiñan è stata uccisa dopo aver aperto la porta a un fattorino che diceva di avere un pacco da consegnarle.
L’Unione europea sta lavorando a una legge sull’uso dei social da parte dei minori tra le più restrittive del mondo A partire dalla definizione di una "maggiore età digitale" che tutti i cittadini dei Paesi membri dovranno rispettare.
La serie tv tratta da Le schegge di Bret Easton Ellis ha finalmente un protagonista Dopo mesi di speculazioni, rinvii e cancellazioni, si è finalmente giunti a un accordo.

FaceApp ha davvero problemi di privacy?

18 Luglio 2019

Se c’è un motivo per cui vale la pena prestare attenzione alle polemiche sui problemi di privacy di FaceApp, l’applicazione virale che consente di invecchiare o ringiovanire la propria immagine, è quello di ricordare a noi stessi di chiederci sempre come i nostri dati vengano usati online, scrive The Verge. Il dibattito è stato scatenato da un tweet dello sviluppatore americano Joshua Nozzi, racconta la Bbc, che ha accusato l’azienda sviluppatrice di raccogliere dati senza il consenso degli utenti.

A destare preoccupazione è il fatto che con FaceApp le foto vengano salvate su un server controllato dallo sviluppatore e non sul telefono. È il caso di ricordare però, avverte la rivista di tecnologia statunitense, che ogni giorno carichiamo immagini del nostro volto sui server di diverse aziende senza farci troppi problemi. Le polemiche hanno raggiunto un livello istituzionale: un senatore democratico statunitense ha chiesto all’Fbi di investigare su quello che ha definito «un rischio per la sicurezza nazionale e per la privacy di milioni di cittadini USA» scrive il Guardian. Il tema, secondo The Verge, è più geopolitico che tecnologico: «L’unica differenza con Facebook o Google è che FaceApp è sviluppata in Russia. I suoi pericoli nascosti dipendono quindi dalla percezione americana del Paese».

Da parte sua, il Ceo dell’azienda Yaroslav Goncharov ha assicurato che le foto, caricate sul server per motivi di banda larga, vengono cancellate quasi subito e non sono usate senza il permesso degli utenti. Alcuni dubbi sulla protezione dei dati personali vengono comunque avanzati dagli esperti, che segnalano ad esempio l’impossibilità per l’utente di cancellare autonomamente i propri dati: bisogna inviare una richiesta. L’applicazione nel complesso non è ritenuta in linea con il GDPR (il regolamento europeo sulla protezione dei dati). Un altro rischio potenziale, infatti, è l’adozione da parte dell’azienda di una policy molto “ampia” che le permette di utilizzare immagine e nome degli utenti per scopi commerciali. Goncharov ha però dichiarato di non vendere né condividere i dati con terze parti.

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