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Gli Stati Uniti hanno condotto una maxi operazione contro dei trafficanti d’aglio
Non ci avrete mai pensato, ma il contrabbando dell’aglio ha dimensioni globali ed è un problema per molte nazioni nel mondo. Atlas Obscura riporta infatti l’ultimo caso di cronaca sul commercio clandestino di questa pianta: la Guardia Costiera degli Stati Uniti ha fermato un’imbarcazione che trasportava aglio clandestino per un valore di 30.000 dollari sulla rotta che va da Haiti alla Repubblica Dominicana. Una retata senza precedenti.
La clandestinità, infatti, va a colpire un mercato severamente regolamentato. Sia per un tema di sicurezza, perché quando si tratta di alimenti le autorità temono la diffusione di malattie e parassiti, sia a causa di dinamiche commerciali. Il più grande produttore di aglio è la Cina, che ha in mano il 70% della produzione mondiale. Per l’importazione esistono invece delle quote fisse. La Tailandia, ad esempio, può importare fino a 65 mila tonnellate all’anno tassate al 27%. Superata questa soglia le tasse salgono al 57%.
«Oltrepassare questi limiti è molto lucrativo, ma anche pericoloso» sottolinea Atlas Obscura. Nel 2013 due britannici furono arrestati per aver aggirato la tassazione vigente nell’Unione Europea, pari al 9,6%, passando dalla Norvegia, Paese fuori dall’Unione, come riporta la Bbc. Una tassazione che può variare col mutare delle relazioni internazionali. Negli Stati Uniti, in seguito alla guerra commerciale con la Cina, la tassazione è salita al 10 per cento. Una buona notizia per la città di Gilroy, in California, soprannominata la capitale dell’aglio.

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