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12:29 lunedì 23 giugno 2025
È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore che conoscevamo tutti Oggi, 23 giugno, avrebbe compiuto 99 anni.
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.
Francis Kaufmann/Rexal Ford ha ricevuto quasi un milione di euro dal Ministero della Cultura per girare un film che non ha mai girato Lo ha rivelato un'inchiesta di Open: l'uomo è riuscito ad accedere ai fondi del tax credit, senza mai girare nemmeno una scena.
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.

C’è una città in Turchia che ha integrato con successo mezzo milione di rifugiati

20 Giugno 2019

Centro industriale nel sud della Turchia, noto per la produzione del pistacchio e meta culinaria di tutto il Paese, la città di Gaziantep dista solo 60 miglia da Aleppo ed è diventata famosa per una straordinaria politica di integrazione dei rifugiati provenienti dalla confinante Siria a partire dal 2011, scrive il Guardian.

Gaziantep ha circa un milione e 500 mila abitanti, un decimo della più grande città della Turchia. Ma è riuscita ad accogliere quasi lo stesso numero di rifugiati della megalopoli: 500.000. Aumentando di un terzo la sua popolazione in pochi anni.

La politica governativa ha puntato all’inserimento dei nuovi arrivati nei centri urbani. Vive nei centri profughi, infatti, solo il 4 per cento dei 3,6 milioni di rifugiati siriani di tutto il Paese.

Ma la capacità di accoglienza di Gaziantep è stata unica. «Prima della guerra c’erano rapporti molto stretti tra questa città e la Siria», dichiara alla testata Azhar Alazzawi, a capo del World Food Programme delle Nazioni Unite. «Qui in generale le persone sono chiamate ospiti, non rifugiati. Le nostre culture e religioni sono simili».

La crisi umanitaria ha inizialmente messo in difficoltà la città, che non aveva risorse sufficienti ad accogliere tutti. E che ha dovuto quindi rimboccarsi le maniche. Oltre alla costruzione di nuovi edifici e agli investimenti per risolvere i problemi di rifornimento idrico, Gaziantep ha puntato all’educazione dei minori. Ha costruito una scuola in periferia frequentata sia dai bambini poveri turchi che dai siriani con una didattica bilingue, in arabo e in turco.

La crisi è stata superata nel 2016 grazie all’arrivo di 3 miliardi di euro dall’Unione Europea. «Abbiamo coperto i bisogni di base. Ora non dobbiamo più dare alle persone il pesce, ma insegnare loro a pescare» ha dichiarato Oben Çoban, direttore del programma di Save The Children del Paese.

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