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20:46 lunedì 23 giugno 2025
Sally Rooney si è schierata a difesa di Palestine Action, un’organizzazione non violenta accusata di terrorismo dal governo inglese «Davanti a uno Stato che sostiene un genocidio, cosa dovrebbero fare le persone per bene?», ha scritto sul Guardian, condannando la decisione del governo inglese.
La nuova arma di propaganda preferita dell’Iran sono i Lego In particolare, cartoni animati che riprendono l'estetica Lego in cui si racconta che Netanyahu e Trump sono amici del diavolo.
Elio è il peggior esordio al botteghino nella storia della Pixar Il film ha incassato appena 21 milioni di dollari negli Usa e in Italia è rimasto sotto il milione di euro: nessuno prevedeva andasse così male.
Chi sono i Mind Enterprises, il duo italo disco diventato virale grazie a un video davvero molto italo disco Tra parodia e nostalgia, Secco (Andrea Tirone) e Baffone (Roberto Conigliaro) hanno guadagnato migliaia di nuovi follower in poche ore.
È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore che conoscevamo tutti Oggi, 23 giugno, avrebbe compiuto 99 anni.
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.

La truffa delle false donazioni online all’Isis

21 Maggio 2019

«Su internet nessuno sa se sei un cane» diceva la famosa vignetta del New Yorker  del 1993. Nessuno sa nemmeno se sei l’Isis, la polizia o un corteggiatore insistente, commenta Gizmodo, che recentemente ha raccontato una delle ultime frontiere della truffa online: convincere le persone di aver donato per sbaglio soldi allo Stato Islamico. A dare l’allarme è il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti, che avverte: «è una cosa molto seria».

Il meccanismo messo in piedi dai truffatori si basa su una vera e propria sceneggiatura. Step numero uno: la vittima viene contattata tramite applicazione di messaggistica, ad esempio Facebook Messenger, da un falso corteggiatore. Che ovviamente, dopo aver flirtato per un po’, chiede una piccola somma di denaro per risolvere un problema personale. E fin qui, niente Isis. Entra in gioco, invece, la polizia.

Step numero due: il criminale chiama la vittima fingendosi un poliziotto e la convince che i suoi soldi sono per sbaglio finiti in mano allo Stato islamico. Poi le consiglia di chiamare un avvocato, che come anticipo chiede la modica cifra di 1000 dollari. Ma perché la gente ci casca? La truffa funziona perché prevede dei passaggi ben studiati, si legge nell’articolo, dalla creazione di una relazione di fiducia allo studio delle giuste tempistiche. Anche l’imbarazzo del flirt online gioca la sua parte. La delicata trama psicologica costruita dai criminali, infine, si regge su una delle poche certezze degli americani: «al governo non piace che la gente mandi soldi ai gruppi terroristici».

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