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11:38 lunedì 5 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Si parla molto di Momo Challenge ma è una bufala

01 Marzo 2019

Il 2017 è stato l’anno del Blue Whale, il gioco per adolescenti ideato da Philip Budeikin che per mesi ha disseminato il panico tra genitori e famigliari. Diffuso per mezzo dei social, proponeva ai giocatori una serie di prove sempre più pericolose che passavano dall’incidersi il disegno di una balena sulla pelle a buttarsi dalla finestra. In realtà, come spiegava molto bene Stefano Dalla Casa su Wired, si trattava di una leggenda metropolitana, creata collegando dati e avvenimenti che non avevano alcun legame tra loro.

Nel 2019 è stata la Momo Challenge ad angosciare i genitori, questa volta preoccupati per i figli più piccoli. Digg ha ricostruito la parabola  con cui la leggenda metropolitana è nata, si è diffusa e poi è stata smascherata. Nelle ultime due settimane i tabloid britannici hanno pubblicato una serie di articoli che mettevano in guardia i genitori sulla “Momo challenge”, un gioco online che avrebbe cercato di indurre nei bambini comportamenti autolesionisti, proprio come Blue Whale con gli adolescenti. Le pubblicazioni americane hanno subito seguito l’esempio. Perfino Kim Kardashian ha pubblicato su Instagram una serie di storie con cui avvertiva i suoi follower dei rischi di Momo.

Come ha raccontato l’Atlantic, in realtà Momo è la foto di una scultura chiamata “Mother Bird”, disegnata dall’artista giapponese Keisuke Aisawa per una società di effetti speciali chiamata Link Factory. Secondo quanto riportato da vari articoli, Momo invierebbe messaggi tramite Facebook, WhatsApp e video di YouTube, incoraggiando i più piccoli a fare una serie di cose pericolose e minacciandoli nel caso in cui si facessero sfuggire informazioni sul gioco, soprattutto con i loro genitori (tutto falso, ovviamente: non c’è nessuna prova evidente dell’esistenza del “gioco”). Nonostante l’evidente mancanza di prove concrete, quando la notizia della Momo Challenge ha cominciato a circolar  il panico è esploso: diversi post di madri e padri preoccupati sono diventati virali sui social, alcune scuole hanno inviato lettere a casa legittimando i timori su Momo. Gli avvertimenti hanno ovviamente contribuito a diffondere il fenomeno anche tra bambini che altrimenti non avrebbero mai sentito parlare di Momo. Un personaggio abbastanza inquietante di per sé, anche se non ha mai fatto male a nessuno.

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