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Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

Il medico che operò John Bobbitt parla, dopo anni, dell’intervento più difficile della sua carriera

15 Febbraio 2019

Prendendo spunto dall’uscita su Amazon Prime Video della docu-serie Lorena (disponibile negli Stati Uniti dal 15 febbraio) sull’evirazione forse più celebre in assoluto, quella di John Bobbitt da parte della moglie Lorena, The Cut ha intervistato l’urologo James Sehn, che insieme al chirurgo David Berman riuscì, quasi 26 anni fa, a riattaccare il pene all’uomo. Il medico, in servizio all’epoca presso l’ospedale di Manassas, in Virginia, ricorda innanzitutto di essere stato chiamato alle 4 del mattino per un intervento di «uretrostomia perianale», considerato di routine, da praticare sul paziente John Wayne Bobbitt (cui la compagna, dopo anni di violenze e abusi, aveva tagliato l’organo durante la notte, ndr); considerato che la polizia trovò il pene poco dopo («arrivò nel ghiaccio, in una confezione di hot dog della catena 7-Eleven») Sehn coinvolse subito il suo collega Berman, per assisterlo nell’operazione «microscopica, di cui generalmente gli urologi non si occupano»: dopo nove ore in sala, i due conclusero che c’erano buone possibilità di salvare l’apparato genitale di Bobbitt.

Sehn parla della gravità dell’episodio, precisando come «non avesse mai visto una ferita così raccapricciante», di alcuni particolari dell’intervento («avevamo una finestra di 10-12 ore»), per poi soffermarsi maggiormente sui risvolti legati al clamore della vicenda: ricorda che per un po’ la sua vita fu «paralizzata», perché «iniziarono a contattarmi riviste europee come Der Spiegel, volevano che andassi al David Letterman Show…», tuttavia pensò subito «che l’intera faccenda potesse diventare ridicola, ignorando il dolore e la sofferenza che le due persone coinvolte avevano provato e si erano inflitte a vicenda»; John Bobbitt, nello specifico, si ritrovò attorniato da avvocati e media, e nonostante avesse approfittato della notorietà per lanciarsi nella pornografia, finì presto sul lastrico, tanto che i debiti per le spese mediche dell’ospedale di Manassas «furono annullate, noi non ne abbiamo ricavato un centesimo». Il dottore è però d’accordo con Jordan Peele, che ha prodotto Lorena e, in un recente articolo sul New York Times, ha dichiarato che «nel caso dei Bobbitt, nonostante tutto, ci sarà sempre un lato comico».

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