La rapper e creator canadese ha raccolto un milione di dollari sulla piattaforma ad appena tre ore dall’apertura del suo profilo.
Perché si sta parlando del video del Washington Post
Alla fine della partita di domenica il Washington Post ha mandato in onda il suo primo annuncio pubblicitario realizzato in occasione del Super Bowl. Lo spot mostra una serie di importanti eventi storici, dallo sbarco sulla luna fino ai giorni nostri. Accompagnato da una colonna sonora volutamente epica e dalla voce narrante di Tom Hanks (che già aveva interpretato l’ex direttore esecutivo Ben Bradlee in The Post, il film del 2017), lo spot, che contiene diversi motti come «la democrazia muore nel silenzio» e «conoscere ci mantiene liberi», celebra decenni di grandi investigazioni giornalistiche condotte dal Washington Post, sottolineando l’importanza della libertà di stampa nella società e i pericoli che i giornalisti, testimoni oculari e raccoglitori di fatti, devono affrontare per rincorrere la verità.
Because knowing empowers us.
Knowing helps us decide.
Knowing keeps us free.#democracydiesindarknesshttps://t.co/j20M5UBdq2 pic.twitter.com/bCtLZrUURJ— The Washington Post (@washingtonpost) 4 febbraio 2019
Ma a rendere il video così emozionante non sono soltanto la colonna sonora da colossal americano e la voce di Tom Hanks: lo spot ricorda diversi giornalisti giornalisti uccisi e scomparsi a causa del loro lavoro, tra cui Austin Tice, Marie Colvin e Jamal Khashoggi. Se in molti hanno applaudito la pubblicità, considerandola intensa e commovente, altri, come racconta l’HuffPost, sono rimasti turbati dalla somma di denaro che il giornale ha pagato per poterla mandare in onda (circa 5,2 milioni di dollari). Secondo alcuni, i milioni di dollari spesi per il video, che pur trasmette un messaggio importante, sarebbero serviti per promuovere direttamente il vero giornalismo che tanto celebra: soltanto il mese scorso, ha ricordato Fredrick Kunkle (co-presidente dell’unità di contrattazione della Washington-Baltimore News Guild al Washington Post), diverse organizzazioni giornalistiche hanno dovuto affrontare una serie di licenziamenti di alto profilo per mancanza di fondi. Tra i critici del video anche Donald Trump Jr., che non si è lasciato scappare l’occasione per scagliarsi contro i giornalisti, desiderosi di «credibilità immeritata».
You know how MSM journalists could avoid having to spend millions on a #superbowl comercial to gain some undeserved credibility?
How about report the news and not their leftist BS for a change.
— Donald Trump Jr. (@DonaldJTrumpJr) 4 febbraio 2019