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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Una ricerca sul dna ha dimostrato che la teoria della cospirazione su Rudolf Hess è falsa

23 Gennaio 2019

La teoria complottista sulla sorte di Rudolf Hess è stata definitivamente smentita dall’analisi di due campioni di dna. Il Guardian scrive infatti dello studio effettuato da alcuni ricercatori dell’università di Salisburgo che hanno confrontato un campione di sangue del gerarca nazista con il dna di un suo lontano parente maschio, certificando che il primo esemplare appartenesse senz’altro a Hess. La teoria citata, secondo cui il prigioniero arrivato nel carcere di Spandau nel 1947 e indicato nei documenti come “Spandau #7”, non era il vice di Hitler ma un sosia, iniziò a circolare dopo la cattura di Hess, preludio alla condanna all’ergastolo nel processo di Norimberga e al trasferimento nella prigione alla periferia di Berlino nel 1947, dove sarebbe rimasto fino alla morte, nel 1987 (secondo le indagini, si trattò di suicidio). Uno dei più convinti sostenitori dell’esistenza di un “sostituto” del criminale nazista era stato proprio il medico di Spandau, che mise l’accento sul misterioso volo in Scozia prima dell’arresto, sul rifiuto di Hess di ricevere visite dei parenti e sulla sua «presunta amnesia»; negli anni, alla schiera dei dubbiosi si erano aggiunte personalità del calibro di Franklin D. Roosevelt, mentre la famiglia di Hess ha sempre rifiutato l’ipotesi del sosia.

Il test genetico è l’ultima smentita in ordine di tempo di questa tesi, sicuramente quella decisiva: i medici, coordinati dal professor Jan Cemper-Kiesslich, hanno utilizzato il campione prelevato al detenuto Spandau #7 nel 1982, tenuto ermeticamente sigillato negli anni da uno degli altri autori della ricerca; secondo il giornale New Scientist, per l’altro esemplare il team avrebbe rintracciato un parente di Hess. Cemper-Kiesslich ha spiegato al quotidiano come l’elemento più importante fosse legato al cromosoma Y, perché nelle analisi «le persone con una linea paterna comune mostrano lo stesso set di marcatori del dna sul cromosoma in questione». I risultati hanno evidenziato una probabilità del 99,99% del legame di parentela fra i due uomini del test, conclusione che ha permesso ai ricercatori di dichiararsi «certi del fatto che entrambi i campioni [provengano] dalla stessa linea paterna e che l’uomo a cui era stato prelevato il sangue fosse Rudolf Hess».

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