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Nove donne hanno accusato Jared Leto di molestie sessuali e molte altre si stanno facendo avanti Tutto è partito da un'inchiesta di Air Mail. Alcune delle presunte vittime erano addirittura minorenni, all'epoca dei fatti.
Dua Lipa non poteva scegliere una canzone migliore di “A far l’amore comincia tu” per il suo concerto a Milano In ogni città in cui fa tappa con il suo tour, sceglie un classico del pop locale da cantare. Per l'Italia ha deciso di omaggiare Raffaella Carrà.
Il corriere della droga preferito da Pablo Escobar ha fatto un podcast In Cocaine Air Tirso “TJ” Dominguez racconta com'è lavorare per il più famoso signore della droga della storia. Esce il 23 luglio su tutte le piattaforme.
A Hong Kong c’è un musical in cui Trump e Zelensky si massacrano a colpi di assoli Lo spettacolo Trump, The Twins President, ovviamente sold out, traspone in musica anche il litigio tra i due nello Studio Ovale.
È morto Enzo Staiola, il bambino dagli occhi tristi di Ladri di biciclette Interpretò il piccolo Bruno nel capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Da adulto non fece l'attore, ma l'impiegato del catasto.
Il dissing tra Elon Musk e Donald Trump è degenerato Come ampiamente previsto, i due hanno rotto, ma non si pensava sarebbero arrivati fino a questo punto.
Lo scrittore Kamel Daoud era stato invitato alla Milanesiana ma non potrà partecipare perché in Italia rischia l’arresto A causa di Urì, romanzo con cui ha vinto il premio Goncourt e che uscirà in Italia il 17 giugno.
Gli undici abitanti di una remota isola giapponese vogliono ripopolarla usando i manga Gli anziani di Takaikamishima hanno fondato una scuola di fumetto, nella speranza di salvare l’isola dallo spopolamento.

Il problema non sono i bambini, ma i genitori attaccati allo smartphone

18 Giugno 2018

Si discute molto sui rapporti di bambini e ragazzini con la tecnologia: qual è l’età giusta per lasciarli usare un iPad o uno smartphone? E quanto tempo passato davanti allo schermo diventa troppo tempo? Ne abbiamo discusso anche qui su Studio, con un pezzo di Arianna Giorgia Bonazzi. Forse però la questione è mal posta. Erika Christakis, un’esperta di scienze dell’educazione che insegna a Yale e autrice del libro The Importance of Being Little: What Young Children Really Need From Grownups, sostiene che il problema sono i genitori, e non i bambini, attaccati allo smartphone. «Se vogliamo parlare di sviluppo, i genitori dovrebbero preoccuparsi meno del tempo che i loro figli passano davanti allo schermo, e preoccuparsi di più del tempo che ci passano loro», ha scritto in un intervento sull’Atlantic, intitolato “The Dangers of Distracted Parenting”.

Christakis inizia spiegando che l’utilizzo di device tecnologici da parte dei bambini non è poi così dannosa, anche se ha dei lati negativi che non vanno sottovalutati: «Alcuni giochi interattivi che si trovano sui telefoni o sui tablet potrebbero essere meglio di guardare la tv o video su YouTube, perché essi ricalcano il modo in cui un bambino gioca naturalmente», scrive. Però resta il fatto che «il tempo passato in compagnia di device tecnologici è tempo che non viene speso esplorando il mondo o relazionandosi con altri esseri umani», che sono cose fondamentali. Detto questo, prosegue la studiosa, una questione molto più urgente e «di cui stranamente non si è parlato molto», è lo stato di semi-distrazione permanente in cui si trovano i genitori che sono un po’ troppo smartphone-dipendenti.

smartphone genitori bambini

Citando Linda Stone, un’esperta di tecnologia che ha lavorato per Apple e per Microsoft, Christakis mette in guardia rispetto al cosiddetto stato di «attenzione continua parziale», espressione coniata dalla stessa Stone alla fine degli anni Novanta per descrivere quell’attitudine mentale in cui non si è mai focalizzati o del tutto reattivi, perché siamo bombardati da stimoli incessanti. Quello della «attenzione continua parziale» è un problema che diventa particolarmente serio per i genitori dei bambini piccoli perché, sostiene l’autrice, «rischia di interrompere un antico sistema di apprendimento emotivo, che si basa sulla comunicazione reattiva».

In pratica, quello che Christakis sta dicendo è che per lo sviluppo dei bambini è importante la comunicazione coi genitori, e che quel quel sistema, fatto di richiesta di attenzione e di attenzione che viene accordata, viene indebolito quando un genitore è sempre mezzo distratto. Un altro problema, aggiunge poi, è che un genitore smartphone-dipendente tende anche ad essere più irritabile, e dunque a reagire in malo modo quando si sollecita la sua attenzione. La buona notizia, almeno per i genitori, è che non tutta la distrazione viene per nuocere: «Un po’ di distrazione parentale non è certo catastrofica, anzi potrebbe persino aiutare la resilienza del bambino». Invece si presentano problemi quando la distrazione diventa «cronica».

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