Hype ↓
00:57 mercoledì 3 settembre 2025
Chloe Malle è la nuova direttrice di Vogue Us Figlia dell'attrice Candice Bergen e del regista francese Louis Malle, dal 2023 era direttrice del sito di Vogue, dove lavora da 14 anni.
Anche la più importante associazione di studiosi del genocidio del mondo dice che quello che sta avvenendo a Gaza è un genocidio L'International Association of Genocide Scholars ha pubblicato una risoluzione in cui condanna apertamente Israele.
La standing ovation più lunga di Venezia l’ha presa The Rock Per il suo ruolo in The Smashing Machine, il biopic sul lottatore Mark Kerr diretto da Benny Safdie.
Il Ceo di Nestlé è stato licenziato per aver nascosto una relazione con una sua dipendente Una «undisclosed romantic relationship» costata carissimo a Laurent Freixe, che lavorava per l'azienda da 40 anni.
La turistificazione in Albania è stata così veloce che farci le vacanze è diventato già troppo costoso I turisti aumentano sempre di più, spendono sempre di più, e questo sta causando gli ormai soliti problemi ai residenti.
Nell’assurdo piano di Trump per costruire la cosiddetta Riviera di Gaza ci sono anche delle città “governate” dall’AI Lo ha rivelato il Washington Post, che ha pubblicato parti di questo piano di ricostruzione di Gaza che sembra un (brutto) racconto sci-fi.
Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.

Perché cancellarsi da Facebook è più difficile di quanto crediamo

22 Marzo 2018

Dopo Cambridge Analytica e il suo utilizzo improprio dei dati di 50 milioni di profili Facebook, molti si stanno chiedendo se cancellare il proprio account. Persino Brian Acton, l’uomo che nel 2014 aveva venduto Whatsapp al colosso di Mark Zuckerberg, si è schierato con l’hastag #deletefacebook. Il problema è che cancellarsi dal social network più utilizzato al mondo non è affatto facile. Beh, cancellare l’account è un atto immediato. Però, come spiega Brian Chen sul New York Times, se l’obiettivo è rimuovere i propri dati per ragioni di privacy, può non servire a molto.

Anche se eliminiamo il nostro account, infatti, restano le nostre tracce su Facebook, per esempio nelle conversazioni che abbiamo avuto con altri utenti che invece non si sono cancellati, o nelle foto che hanno postato di noi: Facebook rimuove solo i media postati da parte dell’utente che si cancella. Insomma, perché l’azione abbia un significato, bisognerebbe che tutti i nostri amici cancellassero i propri account. Anzi, visto che il mondo è piccolo, questo significherebbe eliminare a catena tutti gli utenti attivi. A complicare ulteriormente la cosa, c’è il fatto che le informazioni personali viaggiano tra cookies e trackers e vengono raccolte da molte altre applicazioni, a partire da Instagram e Whatsapp, entrambe sotto il dominio di Facebook.

In altre parole, anche chi si cancella da Facebook, in un certo senso resta su Facebook. E questo non tiene conto del fatto che, in molti casi, cancellarsi non è una decisione facile: per alcuni la piattaforma, che ha più di 2 miliardi di utenti ed è il luogo virtuale più adatto per scoprire eventi e gestire piccole imprese, è insostituibile. Se pensate di sostituirlo a Snapchat – un’interfaccia confusa per pochi utenti rimasti attivi – sappiate che l’esperienza è radicalmente diversa. Lo stesso ragionamento vale per Instagram (c’è Google Photos, ma è più gestore di album che social network) e per Whatsapp (WeChat è una valida alternativa made in China, che soffre però di altri problemi di privacy). Per il momento c’è Twitter, che con un hashtag riesce a muovere folle indignate.

Articoli Suggeriti
L’attivista palestinese che ha lavorato a No Other Land è stato ucciso da un colono israeliano

Maestro e attivista, Odeh Muhammad Hadalin aveva aiutato i registi del documentario premio Oscar a girare il loro film a Masafer Yatta.

Sam Altman ha detto che a differenza dell’avvocato e del terapeuta, Chat GPT non ha l’obbligo del segreto professionale

Quello che le diciamo non si può cancellare e potrebbe essere usato in tribunale.

Leggi anche ↓
L’attivista palestinese che ha lavorato a No Other Land è stato ucciso da un colono israeliano

Maestro e attivista, Odeh Muhammad Hadalin aveva aiutato i registi del documentario premio Oscar a girare il loro film a Masafer Yatta.

Sam Altman ha detto che a differenza dell’avvocato e del terapeuta, Chat GPT non ha l’obbligo del segreto professionale

Quello che le diciamo non si può cancellare e potrebbe essere usato in tribunale.

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.