Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
L’effetto Grammy sui social network
Ormai ci troviamo a parlarne all’indomani di ogni grande show americano o internazionale (l’ultimo era stato il Super Bowl): anche in occasione dei Grammy Awards, un occhio era alla cerimonia, un occhio al computer (o tablet, o smartphone). Più della finale di football, però, i Grammy sono schizzati in cima alla particolare classifica che potremmo definire come “l’evento più coperto dai social di tutto il mondo”. Partendo dalla sola America, la Cbs ha diffuso i dati dell’audience televisiva, comunque impressionante. Sono stati 39,9 milioni gli utenti a seguire la premiazione losangelina dalla East Coast alla West Coast, un record battuto soltanto dall’edizione del 1984, quando si sintonizzarono sui Grammys addirittura 43,8 milioni di americani (qualcuno direbbe “erano altri tempi”, e d’altronde c’era un signor Michael Jackson che si portò a casa 8 riconoscimenti). Per quanto riguardo l’effetto social, invece, la compagnia di analisi Bluefin Labs ha calcolato che sono stati 13 milioni i “social media comments” incassati dai Grammy Awards, una crescita del 2280 % rispetto ai 546 000 dello scorso anno. I picchi sono stati per Adele, Chris Brown e Jennifer Hudson. Qui di seguito, l’infografica di Bluefin sui dati raccolti: impressiona il confronto della cinquantaquattresima edizione dei Grammy con gli altri show in classifica.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.