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21:19 lunedì 14 luglio 2025
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 
Cosa si dice del nuovo sequel di Trainspotting, Men in Love Pare sia molto lungo, abbastanza nostalgico e con dei passaggi notevoli in cui Irvine Welsh si dimostra ancora in forma.
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

Perché abbiamo sempre voglia di storie di bambini spariti

22 Settembre 2017

In Bambini nel tempo, pubblicato 30 anni fa, Ian McEwan raccontava la storia un autore di libri per bambini e di sua moglie due anni dopo il rapimento della loro figlia di tre anni. Quest’anno Bbc One ha realizzato un film basato sul libro, che andrà in onda dal 24 settembre. In un bell’articolo del Guardian Alex Clark riflette sul perché le storie di bambini spariti sono in grado di colpirci così profondamente. Come nota Clark, in queste narrazioni difficilmente il figlio scomparso è dotato di un’identità propria: immediatamente diventa un simbolo, e la sua scomparsa la miccia che causa l’esplosione di una serie di tensioni familiari e sociali. Un’ondata di complicazioni emotive e psicologiche si riversano immediatamente nello spazio lasciato vuoto. Il bambino assente diventa così l’incarnazione delle nostre peggiori paure, un catalizzatore delle nostre ansie più profonde: i dubbi sulla reale possibilità di proteggere le persone amate, il modo che abbiamo di relazionarci con la società nel suo complesso, il timore dell’ignoto e dell’altro.

Facendo l’esempio di The Missing, serie del 2014 che racconta dell’esaurimento del padre di una bambina dispersa, e di Broadchurch, un’altra serie tv britannica in cui l’omicidio di un bambino provoca il crollo psicologico del padre, Clark sottolinea come le reazioni dei due componenti della coppia seguano il più delle volte gli stessi pattern basati sulla differenza uomo/donna. I padri ritornano compulsivamente, metaforicamente e letteralmente, sulla scena del crimine, rifiutando di arrendersi, mentre le madri più spesso si ritirano in loro stesse e, passando attraverso un processo di elaborazione del dolore, approdano alla fine a una qualche forma di accettazione o ricostruzione. Mentre l’uomo reagisce con l’azione e eventualmente con la violenza, la donna assicura la continuità e tenta di mantenere l’unità familiare. Ma esistono delle eccezioni, come il personaggio interpretato da Winona Ryder in Stranger Things o quello di Julie Christie nel terrificante horror di Nicolas Roeg del 1973, Don’t Look Now, in cui una coppia sposata, la cui figlia è morta da poco per un incidente, si trasferisce a Venezia dopo che il marito accetta la commissione di ristrutturare una chiesa.

Tra i tanti esempi Clark cita Amabili resti e anche Lincoln nel Bardo (di cui avevamo parlato qui), il romanzo di George Saunders finalista al Man Booker Prize di quest’anno, che comincia con la morte del figlio del presidente degli Stati Uniti. Un libro che, secondo Clark, «ci fa capire come, per mano dell’immaginazione giusta, l’orrore della perdita individuale può diventare un’esplorazione straordinariamente umana della bellezza e del valore della vita, per quanto dolorosa».

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