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00:12 mercoledì 2 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto Lo ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

«Tra 50 anni Bill Gates sarà venerato, Steve Jobs sarà dimenticato»

08 Giugno 2012

Malcom Gladwell è un giornalista e scrittore canadese. Collabora con il New Yorker ed è autore di molti libri tradotti anche in Italia. Il suo amore per Steve Jobe e il mondo della Apple è risaputo: ha dedicato loro molti bellissimi articoli, tra cui la lunga a travagliata storia del mouse (rubato, secondo alcuni da Jobs) e una secca analisi sull’ultima parte della sua vita, giudicata troppo finalizzata alla ricerca della perfezione a tutti i costi, più dalla voglia di innovare che ha fatto di Apple il colosso che conosciamo.

Oggi, a quasi un anno di distanza dalla scomparsa del fondatore della Mela, arriva un’altra bordata da parte di Gladwell, che sta facendo molto rumore perché mette a confronto i due “grandi rivali” dell’informatici. A un convegno organizzato lo scorso 28 maggio dalla Public Library di Toronto, in Canada, lo scrittore ha rivalutato pesantemente l’opera di Bill Gates, fondatore di Microsoft ora impegnato nel settore umanitario, rispetto a quella di Jobs: «Credo fermamente che tra 50 anni lui [Bill Gates, nda] sarà ricordato per la sua opera caritatevole. Nessuno si ricorderà di che cos’è stata la Microsoft e tutta quella grande stagione imprenditoriale, la gente si sarà dimenticata di Steve Jobs. Ci sarà statue di Gates in tutto il Terzo Mondo e, grazie ai suoi soldi, riusciermo a curare la malaria».

Il discorso di Gladwell è chiaro: «nella nostra società gli imprenditori sono venerati, sono i nostri profeti», spiega, ma la verità è che la loro condotta è «amorale» perché sono completamente «ossessionati dallo stato della loro impresa». Per questo motivo, sono capaci di fare grandi affari e di dominare interi mercati ma non sono in grado di guadagnarsi il livello di «agiografia» che caratterizza chi si interessa al sociale, agli altri. Chi tenta di cambiare il mondo, come sta facendo Gates (e invece noto che Jobs aveva un rapporto complicato anche con la più semplice beneficenza a distanza).

Se siete curiosi di saperne di più, ecco il video (primo di tre) del discorso dello scrittore canadese.

 

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