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Spiare gli alleati non è una novità: 6 casi del passato

Le rivelazioni di questi mesi secondo cui la NSA, l’agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, avrebbe sistematicamente spiato alcune cancellerie europee e le tensioni diplomatiche che ne sono seguite (in particolare tra Germania e Usa) hanno riportato all’attenzione il degli “alleati che spiano gli alleati”.

È un tema tutt’altro che nuovo visto che, giusto o sbagliato che sia, quello di spiare sugli alleati pare una pratica piuttosto diffusa. Ogni volta che qualche 007 è pescato con le mani nel sacco, il dibattito si riapre: l’utilità di spiare i nemici pare ovvia, ma perché spiare gli amici? Già nel 2004, per esempio, Slate dedicava un articolo all’argomento, in cui l’esperto di relazioni internazionali Fred Kaplan spiegava uno degli scopi dello “spionaggio tra amici”: «Immaginate questa situazione: i Paesi A e B sono alleati. I Paesi B e C sono amici o, almeno, partner commerciali. I paesi A e C sono nemici. Un Paese potrebbe voler spiare il suo alleato B, al fine di imparare le cose circa il suo nemico C».

Ecco qualche noto caso precedente di servizi segreti che sono stati “scoperti” mentre spiavano su nazioni alleati. Da notare che i casi noti riguardano solo le operazioni di spionaggio “smascherate” e, dunque, “finite male”. È molto probabile i casi di spionaggio “amichevole” mai scoperti siano assai più numerosi.

 

1985. Il Mossad che spia l’NCIS

Jonathan Pollard, un impiegato del Naval Criminal Investigative Service (NCIS) viene accusato di passare informazioni al Mossad, che forse a sua volta le avrebbe rivendute al Sudafrica. Pollard sarà condannato all’ergastolo nel 1987 e tutt’ora rimane in una prigione americana. Numerosi politici israeliani, da Yitzhak Rabin a Benjamin Netanyahu, hanno chiesto la grazia alla Casa Bianca, che ha sempre rifiutato. Pollard gode di una discreta popolarità in Israele e ha ricevuto la cittadinanza israeliana nel 1995. Una curiosità: il telefilm NCIS, ambientato nell’omonima agenzia, ha incluso un personaggio israeliano, un’agente del Mossad mandata per collaborare con gli americani, in riferimento all’affaire Pollard.(Foto: Jonathan Pollard).

pollard - AP - March 30, 2006


1995. Agenti della Cia arrestati a Parigi

Nell’autunno del 1995 cinque cittadini americani, di cui quattro agenti della Cia, sono arrestati a Parigi con l’accusa di avere condotto «spionaggio economico» ai danni della Francia. Il governo di Parigi convoca l’ambasciatrice americana Pamela Harriman e  presenta una «protesta formale». L’incidente diplomatico rientra in fretta, ma costringe la Cia a sospendere «praticamente tutte le azioni in Francia», o così almeno dichiarano fonti dell’intelligence alla stampa americana. (Foto: Pamela Harriman)


1997. Germania espelle diplomatico americano accusato di spionaggio

Le autorità tedesche espellono un diplomatico americano di stanza a Bonn sospettato di spionaggio economico, ma mantengono un basso profilo davanti alla vicenda. La notizia trapela alla stampa soltanto grazie a un membro del Dipartimento di Stato di Washington che parla sotto forma anonima. Il governo del conservatore Helmut Kohl non sporge alcuna protesta ufficiale e non rilascia dichiarazioni. L’opposizione socialdemocratica invece  parla: «d’ora in poi le cose saranno diverse con gli americani» dice un esponente dell’Spd, Willfried Penner. (Foto: Helmut Kohl)


2002. L’NSA spia amici e nemici alle Nazioni Unite

Alla vigilia del voto sulla guerra in Iraq l’agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti mette sotto controllo i telefoni delle rappresentanze diplomatiche all’Onu di alcuni membri del Consiglio di Sicurezza. Tra questi anche paesi amici, come il Messico e il Cile, o considerati tali, come il Pakistan che ai tempi del governo di Pervez Musharraf si dichiarava solido alleato di George W Bush nella guerra al terrorismo (seppure nei fatti il rapporto coi talebani sia sempre stato complesso). La notizia fu scoperta e diffusa dal Guardian soltanto l’anno successivo. (Foto: Pervez Musharraf)


2002. Abu Omar

La storia, oramai, è stranota: Hassan Mustafa Osama Nasr,  detto Abu Omar, è rapito a Milano da dieci agenti della Cia e da un carabiniere italiano. Un tribunale italiano condanna per il sequestro 20 persone, incluso Robert Seldon Lady, un ex agente della Cia considerato “capo-scalo” dell’agenzia, in contumacia a nove anni di carcere. Robert Seldon Lady presenterà un’istanza di grazia che però sarà rifiutata(Foto: Abu Omar)

Abu Omar: l'anniversario che getta un'ombra sulll'era Obama


2005. Un’altra spia «israeliana» arrestata in America

Un impiegato del Dipartimento della Difesa americano, Lawrence A. Franklin, viene accusato di avere diffuso informazioni riservate a una prominente organizzazione filo-israeliana, l’Aipac. Franklin si dichiara colpevole e nel 2006 viene condannato a dodici anni di reclusione e a pagare una multa. Il caso è insolito perché riguarda il passaggio di informazioni riservate a un gruppo di pressione politico e non a un servizio segreto straniero. A differenza dell’affaire Pollard, il caso Franklin non coinvolge direttamente né il Mossad né il governo israeliano. Anche se l’Aipac, a sua volta, mantiene un rapporto stretto con lo Stato di Israele. (Foto: il processo Franklin)