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Papa Leone XIV ha benedetto un rave party in Slovacchia in cui a fare da dj c’era un prete portoghese Il tutto per festeggiare il 75esimo compleanno dell'Arcivescovo Bernard Bober di Kosice.
I distributori indipendenti americani riporteranno al cinema i film che non ha visto nessuno a causa del Covid Titoli molto amati da critici e cinefili – tra cui uno di Sean Baker e uno di Kelly Reichardt – torneranno in sala per riprendersi quello che il Covid ha tolto.
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In Francia è scoppiato un nuovo, inquietante caso di “sottomissione chimica” simile a quello di Gisèle Pelicot Un funzionario del ministero della Cultura ha drogato centinaia di donne durante colloqui di lavoro per poi costringerle a urinare in pubblico.
Dopo quasi 10 anni di attesa finalmente possiamo vedere le prime immagini di Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è il film che segna il ritorno alla regia di Van Sant dopo una pausa lunga 7 anni.
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".

La storia del cibo spaziale, dalle M&M’s ai pasti caldi

04 Aprile 2013

Sono passati 51 anni dal primo spuntino spaziale. Era il 1962 e John Glenn, a bordo della navicella Friendship 7, gustò del succo di mela spremendolo da un tubetto, a mo’ di dentifricio. Da allora la gastronomia spaziale ha fatto qualche passo in avanti, rendendo i menu degli astronauti più vario, e portando nello spazio profondo prodotti di tutti i giorni come le M&Ms.

Proprio le M&M’s sono state le più votate nel concorso “Space Food Hall of Fame” indetto dalla Nasa, che per l’occasione ha ripercorso la storia del rapporto tra cibo e spazio. Alcuni di questi snack erano in realtà dei pastoni ultraenergetici (di quelli diffusi per uso civile durante e dopo la Seconda guerra mondiale), come Tang, la bibita al gusto di frutta creata dalla Kraft e arrivata sullo spazio (sempre in modalità dentifricio per adattarsi alla gravità zero). Quest’ultimo particolare fu ovviamente sfruttato nelle pubblicità del prodotto, come quella che segue.

Nel 1968 cominciarono le missioni Apollo e le nuove navicelle furono dotate di un piccolo congegno rivoluzionario, lo spoon-bowl (immagine seguente), una pistola in grado di reidratare cibo precedentemente liofilizzato, fornendo al personale di bordo un’ottima alternativa ai cibi da spremere.

Da tempo la Nasa stava lavorando a un alimento da consumare comodamente sullo spazio, a gravita zero, che fosse comodo e sicuro per gli astronauti e le apparecchiature. La risposta si trovò con le “barrette spaziali”, che divennero un must anche sulla Terra e furono inevitabilmente pubblicizzate, sull’onda del fascino per il cosmo suscitato dalla “corsa allo spazio” di quei anni.

E poi arrivò Skylab, la rivoluzione. Era il 1973 e per la prima volta gli astronauti poterono usare una sorta di mini-cucina spaziale, una macchina metà-frigo e metà-fornello con cui era possibile cuocere e conservare le pietanze. Sul sito della Nasa si può leggere una storia di Skylab in tre parti (a, b, c).

Nel 1981 iniziò l’era dello Space Shuttle e l’alimentazione comincia a essere pianificata da terra: gli astronauti concordavano con la Nasa il tipo di “menù” che avrebbero voluto durante la missione, e il tutto veniva organizzato in armadietti e consumato su vassoi speciali. Col tempo, sarebbe arrivato anche il gelato cosmico e le M&M’s spaziali (che la Nasa chiamava «candy coated chocolates» per non fare pubblicità a marchi commerciali). Ma perché proprio le M&M’s? Pare che tutto sia cominciato nel 1996, quando l’astronauta Shannon Lucid, in servizio nella stazione russa Mir, confessò che ciò che gli mancava di più della Terra erano proprio loro, le candy coated chocolates.

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