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I LOLCats del Medioevo

 

È noto il rapporto d’amore che unisce Internet ai gatti, reso celebre dal boom dei LOLCats, i gattini che parlano in modo buffo e sono diventati uno dei prodotti più virali e famosi della rete. Ma la storia d’amore tra umani e felini non è una novità, ovviamente, e nasce da tempi ben più remoti: l’uomo è sempre stato affascinato dai gati, come dimostrano alcune illustrazioni risalenti dal MedioEvo. Lo spiega il sito della British Library con un’analisi del ruolo di questi animali nelle incisioni medievali che corredavano gli antichi testi copiati e ricopiati nei secoli dagli amanuensi. Nella maggior parte dei casi, la loro presenza nei testi è simbolica o metaforica: per esempio, le illustrazioni raffigurano gatti impegnati alla caccia al topo (i topi dovevano essere un’emergenza piuttosto sentita all’epoca, e i felini una soluzione semplice ed economica) e non erano sempre questi ultimi a vincere perché la dialettica tra i due animali era una metafora della società umana: la vittoria dei topolini organizzati sul loro oppressore.

 

 

Ma i gatti sono soprattutto animali da compagnia, e infatti un antico testo li indica come una delle poche cose che gli eremiti potevano legittimamente tenere con sé; oppure fanno capolino nella descrizione di un proto-sottomarino posseduto da Alessandro il Magno, che il sovrano usava per esplorare i mari portandosi a bordo con sé un cane, un gallo e, appunto, un gatto. A seconda delle varie versioni della storia, Alessandro riuscì a salvarsi dall’annegamento uccidendo il cane o il gatto (in una di queste varianti, è sua moglie a tentare di ucciderlo tagliando la corda che legava il veicolo sottomarino all’imbarcazione da cui era stato calato).