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Vulcani romani

I Colli Albani sono un gruppo di montagne che si trova a sud-est di Roma, una zona attorno alla quale si estendono i Castelli Romani. Il territorio è di origine vulcanica, ed effettivamente l’intera catena poggia su una caldera vulcanica estesa dai 10 ai 12 chilometri quadrati. Tra 600 mila e 350 mila anni fa, scrive la versione americana di Wired, l’area era molto attiva sul piano geologico, e si produceva in eruzioni che hanno disperso nell’atmosfera 280 chilometri cubi di detriti vulcanici, dando di fatto origine al territorio che oggi conosciamo.

Una ricerca del geofisico Fabrizio Marra sulla pubblicazione specialistica Geophysical Research Letters suggerisce che la zona potrebbe diventare il nuovo vulcano in attività italiano, dopo i più celebri Etna e Vesuvio. L’attività degli ultimi tempi dei Colli Albani si è limitata a piccole eruzioni in grado di formare coni e crateri vulcanici di modesta grandezza, ma la regolarità nell’intervallo di tempo intercorso tra un periodi di attività e l’altro ha fatto preoccupare il team di Marra. Negli ultimi centomila anni, si scopre nel paper, l’intervallo tra una serie di eruzioni e l’altra si è assestato sui 31 mila anni: siccome ne sono passati 36 mila dall’ultima, la naturale conseguenza è che un vulcano in attività alle porte di Roma è una minaccia reale.

Colli romani vulcanici

L’insolita regolarità nelle attività vulcaniche dell’area ha peraltro una spiegazione, spiega Marra, nel fatto che si tratta di una regione di assestamenti tettonici in atto (teatro nel contempo di subduzione ed estensione, una coincidenza insolita nella geologia), un sommovimento che potrebbe portare i Colli Albani a tornare all’antica attività vulcanica. Il rilievo è peraltro confermato da alcune rilevazioni geodetiche condotte sul terreno, che mostrano che negli ultimi cinquant’anni si sono verificati sollevamenti del terreno di 50 centimetri nei punti esatti in cui sono avvenute le precedenti eruzioni. Tre anni fa, non a caso, si era aperta una piccola cavità vulcanica che emette gas, una fumarola, nei pressi dell’aeroporto Leonardo da Vinci.

Quel che può giocare a favore di Roma, scrive Wired, è il tipo di attività vulcanica più “recente” (in tempi geologici: quella che inizia 69 mila anni fa) dei Colli Albani, come detto limitata a piccole esplosioni che non metterebbero direttamente in pericolo la Città eterna.