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Per due volte la Rai ha prima annunciato e poi cancellato la trasmissione di No Other Land e non si sa ancora perché È successo il 7 ottobre e poi di nuovo il 21. Al momento, non sappiamo se e quando il film verrà reinserito nel palinsesto.
A causa del riscaldamento globale, per la prima volta nella storia sono state trovate delle zanzare in Islanda Era uno degli unici due posti al mondo fin qui rimasto libero dalle zanzare. Adesso resta soltanto l'Antartide.
È uscita una raccolta di racconti inediti di Harper Lee scoperti nella sua casa di New York dopo la morte Si intitola La terra del dolce domani e in Italia l'ha pubblicata Feltrinelli.
A Teheran hanno inaugurato una stazione della metropolitana dedicata alla Vergine Maria La stazione si chiama Maryam Moghaddas, che in persiano significa proprio Vergine Maria, e si trova vicino alla più grande chiesa della città.
Cercando di uccidere una blatta, una donna in Corea del Sud ha scatenato un incendio in cui è andato distrutto un appartamento ed è morta anche una persona La donna ha usato un lanciafiamme fatto in casa, fatto da un accendino e un deodorante spray. La sorte della blatta al momento non è nota.
Si è scoperto che l’AI viene usata anche per produrre poverty porn, cioè immagini piene di stereotipi sulla povertà utilizzate poi nella campagne di sensibilizzazione Si trovano in vendita sulle piattaforme di foto stock, costano poco, non danno problemi di licenza né di consenso: è per questo che sono sempre più diffuse.
I trafficanti di Captagon, l’anfetamina siriana, si stanno rivelando un grave problema per il nuovo governo siriano In questi giorni le autorità hanno sequestrato 12 milioni di pasticche, la più grande operazione di questo tipo dalla caduta del regime di Assad.
In carcere Sarkozy verrà messo in isolamento per evitare che gli altri detenuti si facciano i selfie con lui L'amministrazione della prigione di La Santé di Parigi ha preso questa decisione per proteggere il Presidente dal suo "fandom" carcerario.

Uno scienziato spagnolo ha inventato un algoritmo per vincere sempre a Wordle

14 Gennaio 2022

Esteban Moro è un professore, ricercatore e data scientist dell’Università Carlos III di Madrid e visiting professor al MIT di Boston che in questi giorni ha trovato la risposta alla domanda che tutta Internet si sta ponendo: come faccio a diventare più bravo a giocare a Wordle, come faccio a indovinare la parola segreta una percentuale di volte sufficiente a non farmi mettere in dubbio le mie capacità intellettive? In un post sul suo blog personale, Moro ha spiegato una strategia che avrebbe permesso di vincere il 99% delle sfide Wordle che si sono fin qui potute giocare. Non solo: ogni volta questo metodo avrebbe permesso al giocatore di scoprire la parola segreta del giorno impiegando meno dei sei tentativi messi a disposizione dal gioco-ossessione del momento.

Il metodo Moro si fonda su princìpi abbastanza semplici. Per esempio, ogni volta bisogna cominciare a giocare inserendo sempre la stessa parola, “aeros (che contiene le cinque lettere più usate in inglese). Moro è giunto a questa conclusione grazie all’aiuto di R, un linguaggio di programmazione e un ambiente di sviluppo pensato per facilitare e velocizzare l’analisi statistica dei dati. Con R, Moro ha creato una “copia” di Wordle a fini di analisi statistica, appunto: un altro gioco basato su un numero limitato di tentativi per indovinare una delle 12,972 parole della lingua inglese composte da cinque lettere. Il programma si è poi occupato di eseguire una serie di simulazioni, cominciando ogni partita del gioco con, come detto, la parola aeros. Dopodiché, il programma si limitava a scegliere una parola a caso tra quelle a disposizione. Con questo metodo, il programma indovinava la parola segreta nell’80% dei casi, impiegando un numero di tentativi pari a 5.1 in media.

Ma Moro non si è certo accontentato di questi numeri. Altri ricercatori hanno scoperto che le parole scelte da Wordle non vengono selezionate secondo un criterio “completamente” casuale: alcune parole pare abbiano più probabilità di altre di essere selezionate come la parola del giorno. Incrociando i dati riguardanti le parole segrete fin qui usate dal gioco e le parole più usate della lingua inglese, Moro ha confermato che, in effetti, è così: ci sono alcune parole che vengono fuori più spesso di altre, e in particolare si tratta di parole “quotidiane”, per così dire. Una cosa che  in precedenza aveva confermato lo stesso creatore del gioco, Josh Wardle: di parole troppo rare, usate poco nella lingua parlata, aveva deciso di inserirne poche, nel gioco. «È una scelta assolutamente sensata. Perché il gioco abbia successo deve essere semplice e godibile, e scegliere parole quotidiane assicura a tutti noi una possibilità di vincere», ha commentato Moro.

Moro, scoperto questo fatto, ha apportato alcune modifiche alla prima versione dell’algoritmo: partendo sempre dalla parola aeros, adesso la scelta delle parole successiva veniva leggermente ristretta alle parole usate più frequentemente nella lingua inglese (con l’aiuto di un indice appositamente creato), tra quelle ovviamente “coerenti” con il risultato iniziale ottenuto dopo aver inserito la parola aeros. Se per le parole scelte a caso le capacità di soluzione dell’algoritmo cambiavano di poco, per le parole che Wordle aveva già selezionato in partite precedenti i numeri aumentavano moltissimo: con un media di tentativi del 3.9, l’algoritmo riusciva a vincere il 97% delle sfide.

«Sono un data scientist e in quanto tale sono sempre alla ricerca di bias e pattern che ci aiutino a realizzare gli algoritmi. Alla fine ho fatto solo questo: scoprire un “vizio” nella maniera in cui Wordle sceglie le parole e approfittarne per costruire una strategia più efficace».

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