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Vi piace Westworld? Allora dovreste leggere Dickens

19 Aprile 2018

Se siete veri fan di Westworld, la serie HBO ambientata in un distopico parco western, saprete che è tratta da un omonimo film del 1973 diretto da Michael Crichton. Ma forse non sapete che la trama ha un’antecedente letterario ancora più remoto: si tratta di un racconto di Charles Dickens pubblicato nel 1838, nel quale lo scrittore aveva immaginato un parco tematico dove poter sfogare gli istinti più violenti, grazie a robot antropomorfi. Nell’episodio, chiamato “Full Report of the First Meeting of the Mudfog Association for the Advancement of Everything” e parte delle più ampie Cronache di Mudfog, degli scienziati discutono diversi progetti futuristici. Tra questi, un certo Mr. Coppernose immagina un parco tematico molto simile a Westworld.

The Conversation ha paragonato le due distopie. Per cominciare, il parco di Dickens è molto più piccolo rispetto al progetto Westworld: 10 miglia appena contro le 500 miglia quadrate dichiarate da Jonathan Nolan, il creatore della serie. Dickens presuppone che i clienti del parco siano uomini con intenti puramente violenti, mentre Nolan lascia spazio alla scelta tra buoni (con il cappello bianco) e cattivi (con il cappello nero). Il proto-Westworld viene raccontato come una valvola di sfogo per le rivolte dei cittadini: ci sono «lampade a gas di vetro vero, che possono essere frantumate a poco prezzo» e robot che gridano quando vengono colpiti. Come il Westworld di Nolan, il parco è descritto nei minimi dettagli per offrire ai clienti un’alta verosimiglianza con la realtà, che nel caso di Dickens è un’Inghilterra semi-rurale di «strade, pedaggi, ponti e villaggi in miniatura».

Le Cronache di Mudfog sono incentrate sulla disparità di giustizia per i ricchi e per i poveri, tema che in Westworld è solo accennato. Secondo l’idea di Mr. Coppernose, dopo lo sfogo i facoltosi avventurieri subiscono un finto processo, in cui dei magistrati robot li assolvono dalle loro scorribande. Dickens descrive il processo come «abbastanza simile alla vita», a sottolineare il sistema giudiziario impari dell’epoca. La serie di Nolan, la cui seconda stagione debutterà in America il 22 aprile, si concentra di più sul significato dell’esistenza come esseri umani e sul libero arbitrio, che è la chiave per capire l’intera storia.

In testata: illustrazione di George Cruikshank
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