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22:35 martedì 18 novembre 2025
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.

Waterloo fa rima con amore

Un numero sorprendente di canzoni hanno nel titolo la parola "Waterloo". Il duecentesimo anniversario della battaglia si può commemorare anche con la musica pop.

18 Giugno 2015

1. Non si può dire che tutto sia iniziato dagli Abba, ma certamente la loro “Waterloo”, vincitrice dell’Eurovision song contest del 1974, è la canzone che potreste più facilmente conoscere. C’è anche un piccolo caso sorto intorno alle celebrazioni per il duecentesimo anniversario della battaglia. Il gruppo svedese si è infatti rifiutato di concedere il brano per uno degli eventi legati alla commemorazione, spiegando che usare la canzone per le celebrazioni avrebbe offerto il fianco a una lettura sbagliata di quel testo. L’organizzazione pare si sia particolarmente irritata per la risposta degli Abba. Nel testo Waterloo è una metafora in quanto disfatta: A Waterloo Napoleone si arrese/ E io ho incontrato il mio destino in un modo abbastanza simile. Nel video, avvolto in un’atmosfera insensatamente allegra rispetto al contenuto del testo – Waterloo, venni sconfitto, tu vincesti la guerra – appare ripetutamente una statua di Napoleone.

2. “Waterloo sunset” dei Kinks (1967) è forse meno famosa, ma compare puntualmente nelle più autorevoli classifiche delle migliori canzoni di sempre. In questo caso Waterloo non è una metafora, ma un riferimento geografico all’omonima stazione della metro di Londra. La canzone racconta dell’amore tra Terry e Julie in uno scenario urbano e apparentemente poco romantico: Milioni di persone sciamano come mosche intorno alla metro Waterloo / Ma Terry e Julie attraversano il ponte e si sentono protetti. Non si è mai capito bene quanto fossero di fantasia questi Terry e Julie. Alcuni supposero che Ray Davies, cantante e leader dei Kinks, avesse raccontato la storia d’amore tra i due famosi attori inglesi Terence Stamp e Julie Christie. Il cantante ha sempre negato, attribuendo l’ispirazione prima alla sorella – “costretta a emigrare con il ragazzo per cercare fortuna all’estero” – e poi a suo nipote Terry.

3. In Trafalgar, disco del 1971 dei Bee Gees, si trova una canzone intitolata “Walking Back to Waterloo”, che è una specie di ballata, molto poco disco. Nella canzone viene nominato Napoleone – My name could be Napoleon – e la metafora di Waterloo non è sull’amore, ma sull’idea del nuovo inizio, della difficoltà di ricominciare dopo una sconfitta.

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4. I Suede, gruppo inglese di culto degli anni Novanta, hanno inciso un b-side del singolo Electricity intitolato “Waterloo” (1999). La canzone, scritta dal tastierista della band Neil Codling, ha un testo abbastanza oscuro e sembrerebbe parlare di depressione o di dipendenza. Si conclude con il verso You need to be free.

5. I Libertines non hanno mai inciso ufficialmente ma registrato all’inizio della loro carriera una canzone intitolata “You’re my Waterloo”, che parla di amore estremo, criminale verrebbe da dire – dormire con i coltelli, affumicare i demoni, tirare pietre ai corvi – e dove si fa riferimento agli attori Judy Garland e Tony Hancock, comico degli anni Cinquanta-Sessanta molto noto in Inghilterra, anche per i suoi problemi di alcolismo.

 6.  Gli Iced Earth, già Purgatory, sono un gruppo americano di heavy metal. La loro “The Battle of Waterloo” (2004) è orrenda e banale come poche, ma ha per così dire il pregio di essere un testo che racconta la battaglia senza alcuna metafora: Rapidamente gli alleati hanno raggruppato le forze / vicino al confine Franco Belga / Mentre 124.000 francesi / marciavano lì 

7. Si capisce che il metal tende a non usare Waterloo come metafora ed è molto più interessato alla battaglia vera e propria se si ascolta l’omonima “The Battle of Waterloo” (1989) del gruppo tedesco Running Wild. Nel pezzo, che si apre con un minuto circa di cornamuse e tamburi, il ritornello fa: La battaglia di Waterloo / un mare di sangue che macchia i campi. E tutto questo sembra dirci molto sul metal come genere.

8. Pochi mesi fa il gruppo di rock psichedelico The Black Angels ha inciso un brano intitolato “Waterloo Waltz”, che ha un suono molto molto ’60. “Waterloo Waltz” è anche il titolo di una traccia della colonna sonora composta per il film Waterloo da Nino Rota. I due pezzi non sembrano avere molto in comune.

9. Stonewall Jackson è un cantante country americano attivo dagli anni ”50. “Waterloo” (1959) è uno dei grandi successi della sua carriera. Un milione di copie e disco d’oro è stata all’epoca al numero uno delle classifiche americane per alcune settimane. Il senso del testo è che ognuno debba fare i conti con il proprio destino: Everybody has to meet his Waterloo.

10. La ricerca è potenzialmente infinita: su Internet si trovano ancora il pezzo di un certo Scott Gagner “Waterloo“: una specie di plagio vocale di Adam Levine dei Maroon 5; e numerose versioni di “Plains of Waterloo“, un vecchio testo folk, usato questo sì, per le commemorazioni del duecentesimo anniversario. In ambito rap non c’è quasi nulla, a parte questa clamorosa e semi- amatoriale “The Streets of Waterloo” di tale Baby Buddha, dove per Waterloo s’intende questa volta l’omonima cittadina canadese in Ontario e dove appaiono professori universitari che spiegano non sappiamo cosa.

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