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20:17 martedì 16 settembre 2025
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.
Dopo i meme, i videogiochi, le carte collezionabili e gli spettacoli a Broadway, adesso l’Italian Brainrot arriva anche nei parchi giochi italiani Da fenomeno più stupido e interessante di internet alla vita vera, al Magicland di Valmontone, in provincia di Roma.
È morto Robert Redford, una leggenda del cinema americano Aveva 89 anni, nessun attore americano ha saputo, come lui, fare film allo stesso tempo nazional popolari e politicamente impegnati.
La prima puntata del podcast di Charlie Kirk dopo la sua morte è stata trasmessa dalla Casa Bianca e l’ha condotta JD Vance Il vicepresidente ha ribadito che non ci può essere pacificazione con le persone che hanno festeggiato o minimizzato la morte di Kirk.
Tra i film candidati a rappresentare l’Italia all’Oscar per il Miglior film internazionale ci sono praticamente tutti i film usciti in Italia quest’anno Tranne La grazia di Paolo Sorrentino, ma non per volontà: la sua assenza è solo una questione burocratica.
A Lampedusa sono arrivati tre immigrati palestinesi a bordo di una moto d’acqua I tre hanno usato ChatGPT per pianificare la rocambolesca fuga verso l’Europa, seminando le motovedette tunisine per arrivare in Italia.
Il concerto in Vaticano per il compleanno del Papa è stato uno degli show più assurdi di sempre La collabo Bocelli-Pharrell, i Clipse primi rapper a esibirsi in Vaticano, i droni del fratello di Musk, lo streaming su Disney+ e la diretta su Tv2000: è successo davvero.

Raccontare il logo di Valentino

L’artbook Valentino Garavani VLOGO Signature, voluto dal direttore creativo Pierpaolo Piccioli, esplora il logo della storica casa di moda attraverso la reinterpretazione di 16 magazine.

02 Novembre 2020

Quando Valentino è tornato a sfilare in Italia durante la settimana della moda di Milano lo scorso settembre, il direttore creativo Pierpaolo Piccioli aveva parlato di «ri-significazione» dei codici del marchio, che per l’occasione approdava per la prima volta nella spazio industriale dell’ex fonderia Macchi in zona Bovisa, un luogo decisamente diverso, per destinazione d’uso e stile architettonico, dai palazzi parigini che Valentino ha abitato nella sua storia recente. Quel lavoro sui codici è qualcosa che interessa particolarmente Piccioli, che nel suo percorso si è impegnato a riscrivere il brand attraverso la lente della contemporaneità, a cominciare dai concetti, entrambi controversi e di non facile interpretazione, di esclusività e inclusività. L’esplorazione di modelli di bellezza che per lungo tempo sono stati considerati “altri” o sistematicamente ignorati, ad esempio, ha permesso al direttore creativo di dimostrare come l’heritage di un marchio qual è Valentino si adattasse con la leggerezza dei classici a nuovi volti, nuovi corpi, nuove identità.

Scatti dalla fase printing e produzione di Valentino Garavani VLOGO Signature

Pagine tratte da Valentino Garavani VLOGO Signature

L’artbook Valentino Garavani VLOGO Signature, di cui qui su Rivista Studio condividiamo alcune immagini in anteprima, si muove nella stessa direzione, quella della riscrittura, o meglio, della ri-semantizzazione di uno degli elementi più iconici che caratterizzano un marchio di moda, e cioè il suo logo. Compendio di linee pulite, essenzialità modernista anni Settanta ed elogio della purezza delle forme e dei volumi, il logo di Valentino viene così reinterpretato in uno speciale libro da collezione attraverso la visione di 16 diversi magazine provenienti da tutto il mondo – tra cui 032c, AnOther, Antidote, Cactus, Commons & Sense, Dapper Dan, Dazed China, Dazed Korea, Dust e Purple – che hanno dato un nuovo significato alla funzione commerciale del logo in chiave iconoclasta, utilizzando libere associazioni visive e con la più totale libertà fotografica e artistica. Piccioli ha curato la creatività del libro, «intervenendo sulle pagine, in un universo sincretico di immagini, fotografie, segni, disegni, caratteri, scritte, parole, cancellature, correzioni, sovrascritture, scarabocchi, pennellate, tagli, ripetizioni e tutto ciò che attiene al processo di trasformazione delle idee in concetti chiari e raccontabili», come si legge nella nota ufficiale. In questo modo, il direttore creativo ha voluto mostrare la stratificazione di significati possibili che solitamente ci sfuggono, perché siamo troppo concentrati nell’univocità del logo, del manufatto o della campagna. E lo fa con un progetto che è “uncensored”, non censurato, e che incoraggia la massima libertà creativa.

Pagine tratte da Valentino Garavani VLOGO Signature

L’immediatezza del logo, e la sua riduzione univoca, esplodono così in una miriade di interpretazioni e possibilità diverse, com’era già successo nella sfilata di settembre, dove gli abiti vaporosi e romantici si erano alternati ai jeans e alle nuove Rockstud, accessorio-icona per eccellenza. Per il lancio di Valentino Garavani VLOGO Signature, la Maison Valentino ha in programma una serie di attivazioni in tutto il mondo, a partire da Tokyo al Morioka Shotten Bookstore di Ginza (10-15 novembre), Roma all’edicola San Lorenzo in Lucina e all’edicola di Piazza Madonna dei Monti (10-15 novembre) , a Londra presso la Shreeji Newsagent (10 – 15 novembre), a New York presso la storica Casa Magazines (10 – 19 novembre) e a Milano presso l’edicola di Corso Genova (20 – 22 novembre).  Il libro Valentino Garavani VLOGO Signature sarà inoltre disponibile per l’acquisto in selezionate boutique di Valentino in tutto il mondo e distribuito online su IDEA Books.

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