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15:28 sabato 20 dicembre 2025
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.

Bloomberg dice che «il mercato del lavoro italiano batte gli Usa»

31 Ottobre 2016

Bloomberg ha pubblicato un articolo dal titolo curioso: “Come il mercato del lavoro italiano batte gli Usa”. Firmato da Narayana Kocherlakota, economista dell’università di Rochester ed ex governatore della Federal Reserve di Minneapolis, il pezzo analizza il livello di occupazione in diversi Paesi a seconda della fascia d’età e del livello d’istruzione. L’autore prende in esame Usa, Canada, Germania e appunto l’Italia. L’obiettivo, spiega, è sollevare questioni sulla solidità del mercato del lavoro americano confrontandolo con un’economia considerata relativamente simile (il Canada), una considerata forte (la Germania) e una considerata in difficoltà. «La performance economica dell’Italia è tipicamente vista come una delle più deboli nel mondo industrializzato. Eppure, secondo alcuni canoni, i suoi lavoratori sono in una situazione migliore rispetto a quelli americani», scrive Kocherlakota. «Se si analizzano i dati per fascia d’età e livello d’istruzione, per esempio, si scopre che il vantaggio dell’America riguarda solamente i lavoratori più giovani».

Occupazione giovani Italia dati

Se si passa alla fascia più anziana dei lavoratori, invece, la situazione in Italia è migliore di quella in America: «Se guardiamo alle persone di mezza età (cioè tra i 35 e i 54 anni), il quadro è assai diverso. Più di un quarto degli americani con un diploma e circa il 15 per cento di chi ha una laurea non hanno un lavoro. È un dato peggiore rispetto a tutti gli altri Paesi presi in considerazione, inclusa l’Italia». Se si prende una fascia d’età più ridotta, quella che rientra in quello che si definisce “mezza età” quando si parla normalmente, cioè i 45-54, l’Italia è messa meglio non soltanto degli Stati Uniti, ma anche del Canada: l’89 per cento dei lavoratori laureati in questa fascia d’età ha un lavoro.

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Kocherlakota utilizza l’Italia come caso di mercato del lavoro debole da mettere a confronto con gli Usa. Quello che però non spiega, o non prende in considerazione, è che il mercato del lavoro italiano ha attraversato fasi alterne – i boom degli anni Sessanta e Ottanta, poi la stagnazione – e che c’è un grande divario tra giovani e anziani, sia in termini di tasso d’impiego che di retribuzione. Dunque, in un certo senso, la situazione positiva dei lavoratori anziani e quella negativa dei lavoratori più giovani sono due facce della stessa medaglia.

Occupazione cinquantenni Italia

Nella foto: la cioccolateria Galli di Milano, 2016 (Jacopo Raule/Getty Images for Born Human)
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