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23:39 lunedì 3 novembre 2025
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
Lo scorso ottobre è stato uno dei mesi con più flop al botteghino nella storia recente del cinema In particolare negli Stati Uniti: era dal 1997 che non si registrava un simile disastro.
La neo premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha detto che l’intervento militare è l’unico modo per mandare via Maduro La leader dell’opposizione venezuelana sembra così approvare l'iniziativa militare presa dall'amministrazione Trump.
Dopo il caso degli accoltellamenti sul treno, in Inghilterra vorrebbero installare nelle stazioni i metal detector come negli aeroporti Ma la ministra dei Trasporti Heidi Alexander ha già fatto sapere che la cosa renderà «un inferno» la vita dei passeggeri.
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.

Un presidente a Charlotte

Al via la convention democratica. Obama fra fiere popolari, una città che non lo ama, i Castro e i Clinton

04 Settembre 2012

Charlotte – Nei giardini delle belle villette immerse nel verde nella prima periferia di Charlotte spuntano pochi timidi cartelli per Barack Obama. Ce n’è qualcuno in più per Mitt Romney, che in North Carolina è in vantaggio e potrebbe spuntarla alle elezioni presidenziali del prossimo 6 novembre. La presenza della convention democratica, che inizia questa sera, quasi non si sente. Strade alberate, portici, macchine che vanno tutte alla stessa moderata velocità e una doppia striscia continua di un giallo vivo che corre sull’asfalto e si interrompe solo agli incroci: la città sembra impassibile alla presenza delle alte sfere del partito democratico che nel fine settimana sono cominciate ad arrivare nei grandi alberghi del centro. Il caldo è piacevole, i grilli cantano senza sosta, i moscerini del sud non danno tregua.

All’ombra dei grattacieli di downtown invece è tutto pronto, ordinato, pianificato. Le strade sono chiuse e transennate dalla polizia, a piedi, a cavallo o in bicicletta, che controlla gli incroci con grossi manganelli di legno infilati nelle cinture. Intorno alla Time Warner Cable Arena le vie sono animate da un’atmosfera vivace, stimolata anche dal Labor Day, la festività che segna la fine delle vacanze americane. Su Tryon Street, appena sopra l’area principale della convention, è stata allestita una fiera di strada con le bancarelle del partito democratico, gli stand a sostegno della riforma sanitaria del presidente Barack Obama e un camion che promette l’appoggio degli ebrei americani al ticket presidenziale Obama – Biden. Ognuno ha una buona parola da spendere per la rielezione.

In giro c’è molta gente, quasi non si cammina. I tantissimi volontari, i sostenitori e anche i semplici curiosi indossano tutti qualche gadget elettorale. Una spilletta, un cappello, un cartello scritto a mano oppure una tshirt. Fra la folla aleggia un dolce odore di cibo che arriva dagli stand che servono pollo fritto e panini. In fondo alla strada, chiusa dalla polizia, è stato allestito un palco dove si alternano gruppi rock e speaker che incitano la folla a confermare Obama alla Casa Bianca. Nel pomeriggio hanno suonato anche Jeff Bridges e James Taylor.

L’atmosfera di Charlotte fa a pugni con quella più distaccata e quasi indifferente di Tampa, dove si è svolta la convention repubblicana. Tampa sembrava resistere all’arrivo della politica, Charlotte sembra invece amalgamarsi volentieri. Ad aiutare i democratici è però anche il piacevole sole che riscalda la città, oltre alla festività. Davanti al convention center, dove è stata allestita l’immensa sala stampa, c’è un unico manifestante, silenzioso e ignorato da tutti, con in mano un cartello. “Salviamo l’America e Israele”, si legge. “Rieleggere Obama significa perdere”. Poco dopo una violenta tempesta si è abbattuta su Charlotte.

L’Air Force One atterrerà mercoledì alle 2.45 alla North Carolina Air National Guard Base. Qualche ora dopo salirà sul palco l’ex presidente Bill Clinton. Ad aprire la convention saranno però questa sera la first lady Michelle Obama e il giovane sindaco di San Antonio Julian Castro, astro nascente del partito a cui è stato assegnato il keynote speech. Il discorso di Obama è invece in programma per giovedì al Bank of America Stadium, un colosso in cemento da quasi 75.000 posti che dovrà però essere abbandonato in caso di pioggia. Nei tre giorni il partito ha riservato ampio spazio alle donne e alle minoranze, importanti spicchi di elettorati su cui i democratici puntano forte e che saranno determinanti a novembre. In totale ci saranno 5.556 delegati. Fra loro ci sarà anche una signora del 1914, Elzena Johnson, e due ragazzi diciottenni. Charlotte si prepara così ad accogliere Obama, che ha scelto la North Carolina sopratutto per motivi elettorali. Questo è infatti uno dei pochi stati ancora indecisi dove si decide l’esito dell’elezione.

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