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Un altro Bloody Sunday per piazza Tahrir

Gli scontri di domenica a piazza Tahrir, nel cuore del Cairo, hanno lasciato a terra almeno 20 morti durante una manifestazione che vedeva la Fratellanza musulmana, gli islamisti salafiti e i partiti laici uniti contro il potere del Consiglio supremo delle forze armate (SCAF o Supreme Council for the Armed Forces), che governa il Paese da quando Mubarak si è dimesso lo scorso febbraio.

In teoria il ruolo dello SCAF sarebbe traghettare l’Egitto verso elezioni democratiche, ma in molti ormai ritengono evidente che i generali stiano puntando i piedi contro la transizione: la data per il voto è fissata per il 28 novembre, ma difficilmente vere elezioni possano svolgersi in questo clima. È la seconda “domenica di sangue” che coinvolge direttamente lo SCAF, dopo gli scontri del palazzo Maspero dei primi di ottobre.

Durante la rivolta anti-Mubarak lo SCAF era riuscito a mantenere un atteggiamento ambivalente nei confronti dei manifestanti, riuscendo persino a coinvolgere molti di stare dalla loro parte: di questo vi parliamo nel numero di Studio che trovate in edicola.

Per seguire gli sviluppi immediati della situazione in Egitto, che presumibilmente si farà ancora più calda in vista delle elezioni, il mezzo migliore è Twitter. Seguire gli hashtag: #Tahrir #noSCAF

quanto agli account che meritano di più, ecco una breve lista:

@AJELive (inglese)
È l’account di Al Jazeera English. Ottima fonte anche per i link all’Egypt Live Blog

@DanieleRaineri (italiano)
Il corrispodente del Foglio al Cairo è una delle testimonianze più puntuali che si trovano in lingua italiana

@Sandmonkey (inglese)
Classe 1981, Mahmoud Salem, attivista e candidato laico liberale, è uno dei blogger della vecchia guardia di Tahrir. Twitta in diretta da tutte le manifestazioni

@TheBigPharaoh (inglese e arabo)
Altro principale twitter egiziano, aggiornato, puntuale e obiettivo. A differenza di @Sandmonkey, mantiene l’anonimato.