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03:58 mercoledì 16 luglio 2025
Il figlio di Liam Gallagher si sta facendo bello ai concerti degli Oasis indossando le giacche del padre Gene Gallagher è stato pizzicato a indossare una giacca Burberry di papà al concerto di Manchester: l’ha definita un «cimelio di famiglia».
In una piccola città spagnola, una notizia che non si sa se vera o falsa ha portato a una caccia all’immigrato lunga tre giorni Tutto è partito da una denuncia che ancora non è stata confermata, poi sono venute le fake news e i partiti di estrema destra, infine le violenze in strada e gli arresti.
Una ricerca ha scoperto che quando sono stressate le piante ne “parlano” con gli animali Soprattutto con gli insetti, attraverso dei suoni specifici. Gli insetti però non sono gentilissimi: se una pianta sta male, loro la evitano.
Hbo ha pubblicato la prima foto dal set della serie di Harry Potter e ovviamente ritrae il nuovo Harry Potter L'attore Dominic McLaughlin per la prima volta volta in costume, con occhiali e cicatrice, sul set londinese della serie.
Nel nuovo disco di Travis Scott c’è un sampling di Massimo Ranieri In uno dei più improbabili crossover di sempre, nella canzone "2000 Excursion" di Scott si trova anche "Adagio Veneziano" di Ranieri.
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 

I russi dicono di aver stanato un’organizzazione di gay e lesbiche a Mariupol

26 Aprile 2022

Francis Scarr è un giornalista della Bbc con un ruolo abbastanza peculiare e, di questi tempi, impegnativo: come si legge nella sua bio su Twitter, il suo lavoro consiste nel «guardare la televisione di Stato russa, così non siete costretti a farlo voi». E nel suo monitoraggio di quel che passa sulla tv della Federazione, Scarr ha spesso il privilegio di imbattersi in vere e proprie chicche propagandistiche. È il caso, per esempio, dello “scoop” di Pervyj Kanal secondo il quale a Mariupol l’esercito russo avrebbe stanato una misteriosa organizzazione di gay e lesbiche. Stando a quanto scritto da Scarr su Twitter, la tv russa prosegue nel racconto di questa scoperta aggiungendo un altro dettaglio: il covo di questo gruppo si sarebbe trovato nello stesso edificio nel quale fino a poco tempo fa si nascondevano i cosiddetti «battaglioni nazionalisti» impegnati nella difesa della città dagli invasori russi.

Ovviamente, secondo la tv di Stato russa questa organizzazione (nemica, minacciosa, pericolosa, immaginiamo) Lgbtq+ di Mariupol sarebbe stata finanziata dagli Stati Uniti. Sicuramente dall’Usaid, la United States Agency for International Development, probabilmente su decisione del Congresso se non addirittura del Presidente Joe Biden in persona.

Per quanto surreale sia la notizia, è anche la conferma di un punto fondamentale della propaganda russa: la guerra in Ucraina non è una guerra ma un’«operazione militare speciale» cominciata per liberare il Paese dai mali che l’hanno fin qui afflitto. L’onnipresenza dei neonazisti, come ripetuto più volte da Putin stesso. Il satanismo: da settimane sui social girano tantissime fake news sull’Ucraina come fantomatico centro del satanismo internazionale, e non è un caso che nel video postato da Scarr ci sia un lungo primo piano su quella che sembra essere un’immagine del Bafometto cucita su una specie di tappeto. E poi c’è l’influenza di quelle che il Patriarca di Mosca Kirill definì le «forze del male» dell’Occidente: i Gay Pride, segno della decadenza di quel mondo che ora vuole cancellare la Russia usando l’Ucraina come scusa.

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