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16:21 venerdì 21 novembre 2025
Kevin Spacey ha raccontato di essere senza fissa dimora, di vivere in alberghi e Airbnb e che per guadagnare deve fare spettacoli nelle discoteche a Cipro L'ultima esibizione l'ha fatta nella discoteca Monte Caputo di Limisso, biglietto d'ingresso fino a 1200 euro.
Isabella Rossellini ha detto che oggi non è mai abbastanza vecchia per i ruoli da vecchia, dopo anni in cui le dicevano che non era abbastanza giovane per i ruoli da giovane In un reel su Instagram l'attrice ha ribadito ancora una volta che il cinema ha un grave problema con l'età delle donne. 
Da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco, le donazioni per Gaza si sono quasi azzerate Diverse organizzazioni umanitarie, sia molto piccole che le più grandi, riportano cali del 30 per cento, anche del 50, in alcuni casi interruzioni totali.
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.
L’unico a volere il water d’oro di Cattelan andato all’asta è stato un parco di divertimenti Lo ha comprato per dodici milioni di dollari: è stata l'unica offerta per un'opera che ne vale dieci solo di materiale.
Angoulême, uno dei più prestigiosi festival di fumetti al mondo, quest’anno potrebbe saltare a causa di scandali, boicottaggi e tagli ai finanziamenti L'organizzazione è accusata di aver provato a insabbiare un'indagine su uno stupro e centinaia di artisti hanno deciso di non partecipare in protesta. L'edizione 2026 è a rischio.

Tiozzo replica al nostro pezzo su Vecchioni e il Nobel

24 Settembre 2013

A proposito dell’intervista rilasciata da Sebastiano Grasso a Stefano Ciavatta su Studio sul fatto che la candidatura di Vecchioni al Nobel 2013 sarebbe una bufala, tengo a precisare quanto segue dopo un mio scambio di telefonate con lo stesso Grasso che conosco da tempo e che, nel tempo, spesso mi ha consultato per farsi spiegare i meccanismi del Nobel, che non capiva (e evidentemente ancora non capisce). Grasso ha riconosciuto di essersi espresso male e confusamente nelle sue risposte nell’intervista.

Ed ecco i fatti.

È vero, come Grasso dice ( cosa che tempo fa pubblicò, proprio a mia firma sul giornale del Pen) che chiunque può inventarsi una candidatura al Nobel perché vige una segretezza di 50 anni sulle candidature e l’Accademia quindi non conferma né smentisce le domande sulle candidature.

È però anche vero (come dice lo stesso Grasso) che ci sono delle persone che hanno facoltà di candidare e alle quali l’Accademia di Svezia si rivolge chiedendo loro di candidare. Sono appunto illustri professori universitari ordinari di letteratura, ex premi Nobel e presidenti dei PEN club. Se una di queste persone dice che il tal dei tali è candidato ufficialmente vorrà ben dire che sa quello che dice appunto in quanto lui stesso ha la facoltà di candidare.

Il sottoscritto è appunto professore ordinario di letteratura italiana all’Università di Göteborg in Svezia ed ha quindi la facoltà di candidare, cosa che ha fatto per il 2013 ricevendo il grazie dell’Accademia e l’accettazione della candidatura.

Devo dire di piú? L’accademia prega, per bon ton, i candidatori di non strombazzare sulla stampa chi hanno candidato. Lo si può dire in maniera impersonale come ho fatto nel mio articolo sul Corriere della Sera.

Dunque Vecchioni è candidato ufficialmente al Nobel per la letteratura 2013. Su questo non ci piove e non è una bufala. Chi lo mette in dubbio mente per incompetenza o per invidia, o per altri motivi di ripicca.

Quanto al fatto che io scriva ogni anno lo stesso pezzo sul Nobel, come dice Grasso, forse è vero. D’altra parte anche i suoi pezzi, prima che andasse in pensione, non erano certo capolavori di originalità.

Enrico Tiozzo

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