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La Tv argentina ha scambiato Gasperini per il truffatore delle pensioni che si era travestito da sua madre Un meme molto condiviso sui social italiani è stato trasmesso dal tg argentino, che ha scambiato Gasperini per il Mrs. Doubtfire della truffa.
La parola dell’anno per l’Oxford English Dictionary è rage bait Si traduce come "esca per la rabbia" e descrive quei contenuti online il cui scopo è quello di farci incazzare e quindi interagire.
A giudicare dai nomi in gara, Carlo Conti vuole che Sanremo 2026 piaccia soprattutto ai giovani Tanti nomi emergenti, molto rap e veterani al minimo: è questo il trend di Sanremo 2026, pensato per un pubblico social e under trenta.
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Ci sono molti posti, oltre agli Usa, in cui TikTok è già vietato

14 Marzo 2024

In Italia non se ne sta parlando molto, ma TikTok, negli Stati Uniti, è un caso di sicurezza nazionale, tanto che mercoledì 13 marzo la Camera (la House of Representatives) ha approvato una misura che potrebbe portare alla sua messa al bando dal territorio nazionale. Nello specifico: si tratterebbe di rendere illegale la compagnia cinese ByteDance, proprietaria del social network, a meno che non venda l’applicazione a un’altra compagnia che il governo statunitense giudica positivamente. Per rendere operativa la legge manca ancora l’approvazione del Senato.

TikTok è famosa per le tendenze e un tempo lo era per i balletti, ma la questione, in questo caso, è legata allo spionaggio e all’interferenza della Cina negli affari interni degli Stati Uniti: e il fatto che i rapporti tra la Repubblica Popolare e gli Usa siano ai minimi storici ha naturalmente un peso notevole, in questa decisione. Lo dimostra il fatto che l’allarme è piuttosto bi-partisan: la legge è stata approvata con 325 voti a favore, e solo 65 contrari. Sarà un problema per i moltissimi utenti americani di TikTok: si stima che siano quasi 180 milioni gli user sul territorio nordamericano, più della metà della popolazione totale.

Le preoccupazioni per l’ingerenza del Partito Comunista cinese nell’azienda ByteDance, tuttavia, non è tutta una paranoia di Washington: diversi altri Paesi nel mondo hanno scelto di proibire l’uso dell’applicazione, in modo completo o limitatamente a certi impieghi.

Tra i più severi c’è sicuramente l’India: se volete scrollare TikTok a Delhi o a Chennai, procuratevi una buona VPN o mettetevi il cuore in pace, perché il governo di Modi l’ha messo fuorilegge dal 2020, per questioni di sicurezza nazionale. C’entra uno scontro armato al confine himalayano tra i due Paesi, risalente proprio al 2020, quando morirono 20 soldati indiani. All’epoca, l’India era il Paese con più utenti dopo la Cina stessa. La stessa cosa ha fatto il Nepal nel 2023. Il governo aveva dichiarato che TikTok veniva «massicciamente utilizzato per diffondere contenuti tesi a disturbare l’armonia sociale».

L’Unione Europea, oggi, vieta a tutto lo staff del Parlamento Europeo, della Commissione Europea e del Consiglio d’Europa di avere l’applicazione sui proprio telefoni. Anche qui, per tutelarsi dal rischio di attacchi informatici, e furti di dati personali o sensibili, secondo la nota della Commissione. Alcuni Paesi membri, come Belgio, Danimarca e Paesi Bassi, hanno esteso la norma ai membri del proprio governo. E divieti simili sono applicati in Canada, Gran Bretagna, Australia, Taiwan Nuova Zelanda.

Ci sono infine Paesi meno interessati alla sicurezza nazionale, e più alle anime dei suoi cittadini. Il Pakistan ha vietato TikTok nel 2021 per «contenuti immorali e contro la decenza», ma l’ha ri-ammesso dopo poche settimane. I Talebani in Afghanistan, naturalmente, non si sono fatti troppi scrupoli, e l’hanno messo al bando nel 2022 per tutelare «le giovani generazioni», e anche l’Indonesia, nel lontano 2018, aveva anticipato tutti, preoccupata dalla «pornografia, blasfemia e altri contenuti inappropriati». Come nel caso del Pakistan, il divieto era stato tolto poche settimane dopo. Infine, anche in Somalia sarà difficile cercare le ultime tendenze qualcosa-core su TikTok. Ma in questo caso, i divieti si estendono anche ad alcune app di messaggistica come Telegram, molto usato, e famosamente, dai gruppi terroristici.

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