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Grazie alla sonda InSight, sappiamo qual è il suono del vento su Marte

La sonda InSight ha registrato il suono del vento su Marte. Il New York Times sottolinea che la scoperta è ancora più rilevante perché il veicolo non dispone di microfoni: la registrazione è stata resa possibile dalle scosse provocate dai venti, che soffiando fino a 15 miglia orarie sui pannelli solari hanno attivato il sismografo, permettendo di rilevare le vibrazioni dell’aria. Lo strumento ha agito nella pratica come la coclea, la componente dell’orecchio che trasmette le vibrazioni fino ai 50 hertz al nostro sistema nervoso. La Nasa, lavorando sulla traccia sonora, è riuscita poi ad alzarla di due ottave. Bruce Banerdt, responsabile della missione, durante una conferenza stampa ha definito i suoni in questione «irreali». Lo scienziato ha inoltre dichiarato che il sensore di pressione atmosferica di InSight ha intercettato altre vibrazioni, ma ad un’intensità talmente ridotta da non poter essere percepita dall’uomo.

La debolezza dei suoni registrati si spiega sia con la strumentazione di bordo, non particolarmente sensibile da questo punto di vista, sia con l’elevata sottigliezza dell’atmosfera su Marte. Le due sonde della missione Viking, nel 1976, avevano registrato una sorta di rumore associato al vento del Pianeta Rosso, ma si trattava di frequenze così basse che Banerdt pensa sia una forzatura chiamarle suoni. La Nasa aveva posizionato dei microfoni anche sulla navicella Mars Polar Lander del 1999, andata distrutta nell’atterraggio, e poi su quella della spedizione Phoenix Mars; in quest’ultimo caso, però, furono tenuti spenti per evitare interferenze. Di certo, nel 2020 il prossimo razzo dell’agenzia aerospaziale sarà dotato di microfoni. Il quotidiano statunitense ricorda come in passato fossero già stati campionati i suoni di altri pianeti: negli anni ’80 le sonde sovietiche Venera 13 e 14 registrarono i suoni di Venere; nel 2016, grazie alla sonda Cassini, era stato il turno di quelli provenienti da Saturno.