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Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership
Dopo la vittoria del Booker, le vendite di Nella carne di David Szalay sono aumentate del 1400 per cento  Nel gergo dell'industria letteraria si parla ormai di Booker bounce, una sorta di garanzia di successo commerciale per chi vende il premio.
Un anziano di New York ha pubblicato un annuncio in cui chiedeva di venire a fumare una sigaretta al parco con lui e si sono presentati in 1500 Lo smoke party improvvisato è stato lanciato dall’attore Bob Terry, che aveva anche promesso di offrire una sigaretta a chiunque si fosse presentato.
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Negli Usa il Parmigiano Reggiano è così popolare che un’agenzia di Hollywood lo ha messo sotto contratto come fosse una celebrity La United Talent Agency si occuperà di trovare al Parmigiano Reggiano opportunità lavorative in film e serie tv.
I farmaci dimagranti come l’Ozempic si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe La ricerca è ancora agli inizi, ma sono già molti i medici che segnalano che questi farmaci stanno aiutando i pazienti anche contro le dipendenze.

Stranger Things ci sblocca i ricordi

Memorabilia, videogiochi arcade, musica anni '80: nonostante il passare degli anni la serie dei Duffer brothers mantiene intatto il suo potere, approfittando di un pubblico sempre più nostalgico e in fuga dal presente.

06 Giugno 2022

Sono passati sei anni, eppure Stranger Things mantiene intatto il suo potere, quello di sbloccare ricordi mai avuti o legati ai troppi prodotti culturali consumati. La quarta stagione è insensatamente prolissa e ben lontana dall’essere iconica come la prima però intrattiene, ma meno di quanto faccia un’ora di scrolling su TikTok. Ciononostante, perpetua il suo culto grazie alla solita mistura alchemica di musica e nostalgia, alla cupa visione gnostica del mondo già precedentemente offerta da altri capisaldi della cultura pop quali Matrix e Twin Peaks. Il primo episodio è probabilmente il più horror della serie: si apre con urla strazianti, sangue e bambini massacrati nel famigerato laboratorio di Hawkins. Siccome tre giorni prima del lancio c’era stata una strage di bambini vera in una scuola elementare texana, Netflix ha pensato di risolvere la questione mettendo un content warning, ma solo per il pubblico Usa.

La strage di bambini nel laboratorio sarà il leitmotiv di tutti e sette i lunghissimi episodi, nonché l’origine di tutte le cose molto strane che succedono nella piccola cittadina americana. Si scoprirà che è stata causata da una degenerazione del progetto MKULTRA, un esperimento della Cia risalente agli anni della Guerra fredda, un modo per controllare le persone grazie a una dissociazione mentale, che separa la parte buona da quella malvagia, ottenuta artificialmente con un mix di abusi, traumi e droga. È anche una delle teorie del complotto più note di internet, una pietra miliare della cultura popolare digitale: gli effetti non previsti di questo esperimento sarebbero la causa di stragi di massa e omicidi inspiegabili. Compare esplicitamente in una scena della prima stagione, quando viene mostrato il ritaglio di un giornale dove si capisce che la mamma di Undici è una delle prime cavie dell’esperimento. E poi ricorre nelle varie stagioni tutta la simbologia legata a questa teoria del complotto: farfalle blu stile progetto Monarch, specchi e vetri rotti, arcobaleni, che in questo caso non sono un riferimento al movimento Lgbtq+, ma è uno dei principali simboli della dissociazione mentale.

Lo stato dissociativo è una costante di Stranger Things, dove le avventure si svolgono sia nel mondo reale che nel Sottosopra, la versione oscura e corrotta della realtà, e tutto viene costantemente paragonato a una missione di Dungeons & Dragons. L’orrore della realtà e la magnificenza della fantasia, la bruttezza dell’umanità e l’innocenza dei bambini, l’alternarsi tra verità e finzione: questo dualismo viene espresso in molti modi nella serie, si manifesta praticamente in tutte le sottotrame e anche nei dettagli laterali come la potenziale bisessualità di certi personaggi. Anche la canzone simbolo della quarta stagione, “Running Up That Hill” di Kate Bush parla della lotta tra due nature alla ricerca di un equilibrio. I Duffer brothers, che guarda caso sono gemelli, sembrano volerci suggerire una spiegazione onnicomprensiva ai mali che ci affliggono: viviamo in un mondo compromesso dove la dissociazione non è più il sintomo di una malattia, ma lo stato mentale perenne di un’umanità che ha frammentato la sua memoria e la sua identità, ha perso consapevolezza di sé e si è assuefatta alla violenza. Sono anni in cui assistiamo a cose ben più strane di quelle che succedono in Stranger Things. Avrete notato che Angela, cioè l’epitome di un’influencer su Instagram, è più mostruosa di Vecna, ma nessuno si è ancora lamentato sui social di misoginia? E perché nessuno si sta offendendo per tutti quei riferimenti alla cultura russa? Forse è Stranger Things stesso il vero esperimento di manipolazione mentale: ci svuota la testa per poterla riempire di memorabilia, videogiochi arcade, musica anni ’80, dandoci quella falsa sensazione di far parte di un gruppo di amici che è appena uscita dal cinema dopo aver visto E.T. È così che è diventata una serie di culto e tale rimarrà nella memoria di tutti noi, più a lungo di certe stragi vere di bambini in America.

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