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La Spagna potrebbe essere il primo Paese in Europa a introdurre il congedo mestruale
In un articolo ricco di testimonianze pubblicato il 28 aprile, la Bbc aveva parlato di un diritto che per alcune dipendenti è già realtà: il congedo mestruale. Un permesso che consente alle persone che soffrono di sintomi mestruali dolorosi la possibilità di lavorare a distanza o usufruire di un determinato numero di giorni di congedo retribuito ogni anno, da sommare alle normali ferie retribuite e al congedo per malattia. In realtà, sottolineava la Bbc, il congedo mestruale esiste in varie forme da almeno un secolo: il Giappone, ad esempio, l’ha introdotto nel 1947 e l’Indonesia nel 1948. Ma è ancora raro in molte grandi economie del mondo, compresi gli Stati Uniti e l’Europa.
Presto questo potrebbe cambiare: come riportato in questi giorni dai giornali spagnoli, la Spagna potrebbe il primo Paese in Europa a introdurre il congedo mestruale. Il governo spagnolo, infatti, si sta preparando a introdurre una legge che consentirà tre giorni di congedo mestruale al mese, estendibili fino a cinque, completamente separati dalle ferie retribuite o dal congedo per malattia. A presentare il nuovo disegno di legge al prossimo Consiglio dei ministri che si terrà martedì 17 maggio sarà il ministero dell’Uguaglianza controllato da Podemos, che si occupa di salute riproduttiva, diritto all’aborto e salute sessuale.
Secondo quanto riportato in questi giorni dai giornali spagnoli, la bozza della nuova legge prevede anche l’accesso all’interruzione di gravidanza a partire dai sedici anni senza il consenso di genitori o tutori, stabilisce che i contraccettivi e la pillola del giorno dopo siano finanziati dal sistema pubblico, prevede il congedo retribuito dalla 36esima settimana, sostiene che dovrebbero essere eliminati i tre giorni di riflessione attualmente obbligatori prima di un aborto.
Le (poche) aziende che offrono il congedo mestruale esistono già e sono sparse in tutto il mondo, mentre diversi paesi asiatici, tra cui Giappone, Corea del Sud e Taiwan, hanno già politiche simili. Quasi nessun Paese occidentale ha ancora sancito per legge il diritto a questo tipo di congedo, ancora raro e tabù. Nel 2016 in Italia era stata proposta e discussa una legge per introdurlo che però non è mai stata approvata.

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