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Il progetto europeo di rilanciare i treni notturni sta andando malissimo Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
Un’azienda in Svezia dà ai suoi lavoratori un bonus in busta paga da spendere in attività con gli amici per combattere la solitudine Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
Diverse celebrity hanno cancellato i loro tributi a Brigitte Bardot dopo aver scoperto che era di estrema destra Chapell Roan e altre star hanno omaggiato Bardot sui social per poi ritirare tutto una volta scoperte le sue idee su immigrazione, omosessuali e femminismo.
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C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.
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Spaghetti a Hollywood

Nell'ultima fatica di Malick compare Romina Mondello, ex Non È La Rai. Storia recente di italiani impegnati in pellicole Usa

05 Settembre 2012

Non poteva essere altrimenti: il film To The Wonder, sesta fatica del regista filosofo Terrence Malick, divide il pubblico della 69° Mostra del Cinema di Venezia. Vi ricordate cos’era successo per la sua pellicola precedente, The Tree of Life? Da una parte, la vittoria al Festival di Cannes e gli onori di gran parte della critica. Dall’altra, un pubblico che trova decisamente stucchevoli le digressioni filosofiche dell’autore e abbandona la sala a metà film per poi chiedersi: «Ma come fa un film del genere a vincere un Festival?». Terrence Malick è forse uno dei più lampanti esempi di fraintendimento cinematografico. Troverete, praticamente in egual misura, chi è pronto a difendere anche un remake de I Cesaroni se firmato da Malick, come chi solo a sentirne il nome scapperà con le mani nei capelli. The Tree of Life ha in qualche modo rotto questo strano equilibrio: in questo momento, almeno in Italia, sembra andare per la maggior la parte che critica Malick. Ovviamente i difensori duri e puri del regista de La Rabbia Giovane resistono, ma a quanto pare To The Wonder ha ricevuto un’accoglienza a dir poco fredda. Addirittura si parla di fischi in sala. E c’è chi racconta di intere sequenze che vedono la bellissima Olga Kurylenko impegnata a zompettare felice per sterminati campi di grano. A noi non resta altro da fare che attendere che il film esca nelle nostre sale per giudicare, ma registriamo un altro dato particolarmente curioso. Terrence Malick ha voluto nel suo film un’attrice italiana. Al fianco della Kurylenko e di Rachel McAdams c’è anche Romina Mondello. Scusa, ma chi è Romina Mondello? Come chi è? È una ragazza di Roma che abbiamo visto in televisione in trasmissioni come Non è la RaiBulli & Pupe. Qualcuno la ricorda ne La Piovra 7, ne Le Ragazze di Piazza di Spagna o in R.I.S. – Delitti Imperfetti, dove per quattro anni ha interpretato la parte del Tenente Giorgia Levi. Prima di recitare in To The Wonder, ha preso parte a film come Palermo Milano Solo Andata di Claudio Fragasso eM.D.C – Maschera di Cera del regista e creatore di effetti speciali Sergio Stivaletti. Successivamente, dopo essere stata richiamata da Fragasso per Milano – Palermo: Il Ritorno del 2007, la carriera di Romina Mondello sembra essere andata incontro a una battuta d’arresto. Poi, di colpo, la partecipazione al film di uno dei più grandi registi in attività. E di colpo tutti parlano della bella Romina.

Ovviamente la Mondello non è la prima attrice italiana baciata dalla fortuna che si ritrova di colpo scaraventata in produzioni internazionali di larghissimo respiro. Certo, il fatto che il salto sia da Gianni Buoncompagni a Terrence Malick rende il tutto piuttosto divertente, ma casi simili nella storia del nostro star system non mancano. Il primo che ci viene in mente è quello di Maria Grazia Cucinotta. L’attrice messinese diventa una stella del nostro firmamento cinematografico nel lontano 1994 grazie alla sua partecipazione al film Il Postino, testamento artistico dell’amato comico Massimo Troisi. L’anno successivo la ritroviamo nel bizzarro El Dia de La Bestia dell’iberico Álex de la Iglesia, ma il vero colpaccio è datato 1999. Dopo qualche piccola parte in filmetti girati oltreoceano, la Cucinotta finisce nel cast del film 007: Il Mondo non Basta. Prima che il film esca nelle nostre sale si parla di una bond girl italiana e ogni volta che l’attrice viene ospitata in qualche trasmissione televisiva si presenta sulle note del famoso tema di Mony Norman e John Berry. In realtà la sua parte è decisamente modesta e, accreditata come cigar girl, compare a inizio pellicola fasciata in una tutina rossa, per poi morire pochi minuti dopo. Eppure la carriera statunitense della Cucinotta non s’è fermata qui. Memorabile il suo cammeo nel film a episodi All The Invisible Children: l’attrice, tra i produttori del film, diretto da registi come John Woo, Ridley Scott e Emir Kusturica, si ritaglia una piccola parte nel segmento diretto da Stefano Veneruso. Qui è una barista intenta a difendere un bambino accusato di furto. Ultimamente l’abbiamo vista, sempre con un numero di battute tendenti allo zero, anche al fianco di Anthony Hopkins nell’horror Il Rito. Evidentemente James Bond le ha portato bene. Un po’ meno rispetto a Claudio Santamaria. L’attore infatti è comparso nel 2006 nel film Casino Royale, rilancio in grande stile dell’agente segreto al servizio di Sua Maestà. Santamaria, come già la Cucinotta, non ha una battuta una e muore subito dopo l’incontro con il protagonista.

Un po’ meglio è andato a un altro bello del nostro cinema: Raoul Bova. Nel 2003 lo troviamo nel l’incredibile Sotto Il Sole della Toscana, pellicola incredibilmente cartolinesca che racconta di una scrittrice depressa, interpretata da Diane Lane, che ritrova la voglia di vivere grazie alle bellezza del nostro Paese e alla bellezza del Raoul nazionale. Il film regala al nostro un briciolo di fama oltreoceano e l’anno successivo lo si può scovare, nella parte di un geniale antropologo, in Alien Vs. Predator. Il colpaccio però è datato 2010. Raoul Bova è nel cast del famigerato The Tourist di Florian Henckel von Donnersmarck, già regista del sopravvalutato Le Vite degli Altri. Al suo fianco, oltre ai due protagonisti Angelina Jolie e Johnny Depp, compaiono Christian De Sica, Nino Frassica, Alessio Boni e Neri Marcorè. L’entusiasmo che ha accompagnato le riprese del film in quel di Venezia è ovviamente scemato una volta che The Tourist è uscito in sala. Fondamentalmente la stessa sorte toccata a To Rome With Love. Woody Allen non ha solo sfruttato la città eterna per il suo film ma anche molti attori italiani: Corrado Fortuna, Riccardo Scamarcio, Alessandra Mastronardi, Vinicio Marchioni e Alessandro Tiberi (senza contare le superstar Roberto Beningni e Antonio Albanese) si sono ritrovati dall’oggi al domani sul set di una leggenda vivente del Cinema. Poi, sfortunatamente, il film è uscito in sala e in pochi si sono detti felici.

Torniamo però leggermente indietro nel tempo e ricordiamoci di quel momento in cui appena compariva Fiorello in televisione, partiva immediatamente il pezzo Tu Vuo Fa L’Americano. Il motivo era una sua minuscola partecipazione a Il Talento di Mr. Ripley, pellicola di Anthony Minghella. Il film, in parte ambientato in Italia, vantava infatti delle piccole parti per Stefania Rocca, Sergio Rubini e Ivano Marescotti. Lo stesso Marescotti che ritroviamo al fianco di Clive Owen e Keira Knightley in King Arthur del premio Oscar Antoine Fuqua e soprattutto in Hannibal di Ridley Scott. Il fratello del povero Tony Scott nel 2011 contatta Marescotti, Giancarlo Giannini, Enrico Lo Verso, Fabrizio Gifuni e Francesca Neri nel seguito de Il Silenzio degli Innocenti ambientato in parte a Firenze. Ma Ridley Scott ha un’altra grande responsabilità; da anni è il compagno di Giannina Facio, starlette costaricana che a fine Ottanta trovò il successo qui in Italia grazie alle sue forme a allo show televisivo Emilio. Giannina, dopo essersi fatta vedere in Vacanze di Natale ’90, è più o meno scomparsa, salvo poi riapparire nel 2000 nel film Il Gladiatore in un piccolo flashback. Evidentemente Ridley c’ha poi preso gusto e l’ha voluta anche in Hannibal, neIl Genio della Truffa, ne Le Crociate, in Un’Ottima Annata e in Robin Hood. Non male. Anche la televisione però vuole la sua parte. L’ultima stagione di True Blood ha visto la partecipazione della nostra Valentina Cervi che se l’è cavata decisamente bene al fianco del premio Oscar Anna Paquin e del suo compagno Stephyen Moyer. Non possiamo dire lo stesso di Elisabetta Canalis che, dopo aver fatto bella figura in Deuce Bigalow – Puttano in Saldo, è comparsa in cinque episodi del mediocre Leverage, crime story con un bolso Timothy Hutton dove la nostra appare accreditata come The Italian. A questo punto incrociamo tutti le dita e speriamo prima o poi di vedere Jerry Calà nel prossimo film di Sokurov.

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