Hype ↓
19:54 giovedì 1 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

La lettera di un soldato ucraino da Mariupol assediata

19 Aprile 2022
Serhiy Volyna è il comandante della 36esima Brigata dei Marines ucraini, uno dei soldati che in questo momento sono rimasti a difendere Mariupol dall’attacco dell’esercito russo. Per cercare di raccontare al mondo che cosa sta succedendo nella città (che è impossibile da raggiungere per i giornalisti), Volyna ha scritto una lettera che in queste ore sta girando moltissimo sui social.

«Vi scrivo da Mariupol assediata», comincia così la sua testimonianza. Sono quasi due mesi (cinquanta giorni, per l’esattezza) che Volyna e il resto delle forze ucraine di stanza a Mariupol difendono la città dagli attacchi russi che vanno avanti ormai senza sosta. Secondo il sindaco della città, almeno 10mila persone sarebbero morte dall’inizio dell’assedio. Il governatore della provincia di Mariupol ha detto che «la città è stata cancellata dalla faccia della Terra». Ma, scrive Volyna, «Mariupol è ancora una città ucraina, nonostante la propaganda russa racconti il contrario». È ancora una città ucraina grazie a uno sforzo difensivo che Volyna definisce «sovrumano», soprattutto considerando l’enorme differenza di forze e risorse a disposizione di una parte e dell’altra. «Ma abbiamo bisogno del vostro aiuto», aggiunge il comandante, rivolgendosi esplicitamente a tutti i leader occidentali.

«Il nemico ha circondato la città e tiene in ostaggio centinaia di migliaia di civili. Nei nostri bunker ci sono donne che si nascondono assieme ai figli, talvolta anche neonati. La maggior parte di queste persone sono parenti dei nostri soldati e sono ricercate dai russi. Siamo senza riscaldamento, acqua, cibo. Ogni giorno, i nostri feriti muoiono tra dolori inimmaginabili a causa della mancanza di medicine, disinfettanti e anestetici». Dalla città è impossibile fuggire. Anche per i civili, ai quali in teoria dovrebbe essere garantito un passaggio sicuro attraverso corridoi umanitari. Con la mediazione del Presidente turco Erdoğan, Ucraina e Russia avevano infatti raggiunto nelle scorse settimane un accordo proprio sull’istituzione dei corridoi. Accordo che i russi non stanno rispettando, scrive Volyna: «Vi imploriamo di aiutarci a salvare i feriti, i bambini, le donne […] Chiediamo ai politici, alle figure pubbliche e religiose di non essere indifferenti di fronte alle persone che sono finite nella trappola di Mariupol».

Volyna aggiunge anche di non credere alla promessa dei russi di garantire un “corridoio verde” per permettere ai militari di lasciare la città dopo la resa. Il comandante ribadisce che lui e i suoi hanno intenzione di rimanere e combattere. Ma, anche in questo caso, chiede l’aiuto dell’Unione Europea e degli Stati Uniti: «Abbiamo bisogno di armi pesanti. […]. Mariupol si può salvare. Siamo pronti a combattere fino alla fine. Ma dobbiamo sapere che il mondo ha fatto tutto il possibile per noi. Noi siamo pronti a fare anche l’impossibile per il nostro Paese». Negli scorsi giorni, Volyna aveva anche scritto una lettera (pubblicata poi dal giornale Ukrainska Pravda) a Papa Francesco, descrivendo Mariupol come «l’inferno in Terra».

Articoli Suggeriti
L’arte o la vita?

Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Leggi anche ↓
L’arte o la vita?

Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Le scorie del dibattito sul nucleare italiano

Tra ministri dalle idee non chiarissime, popolari pagine Facebook e cartoni animati virali su YouTube, la discussione sull'atomo in Italia è una delle più surreali degli ultimi anni.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.