Cose che succedono | Cronaca

L’assassino di Shinzo Abe si è fatto la pistola da solo perché in Giappone nessuno ha pistole

L’ex Primo ministro giapponese Shinzo Abe è morto. Durante un comizio a Nara, città a est di Osaka, un uomo gli si è avvicinato e ha aperto il fuoco con quella che sembra essere, dalle notizie date dai media giapponesi e dalle foto che stanno circolando sui social, un’arma “artigianale” costruita dallo stesso attentatore (nelle immagini si vedono due corte canne da fuoco tenute assieme da nastro adesivo nero). Abe era stato portato nel più vicino ospedale ma le sue condizioni erano state subito definite gravissime. L’assassino di Abe è stato immediatamente bloccato dalle guardie del corpo e preso in custodia dalle autorità. È stato identificato: il suo nome è Tetsuya Yamagami, di 41 anni, soldato delle Jieitai, le Forze di autodifesa del Giappone. Al momento, non si conoscono le ragioni per le quali Yamagami abbia sparato e ucciso Abe. Come riporta Bloomberg, sono passati novant’anni dall’ultimo attentato ai danni di un Primo ministro giapponese, ex o in carica. Un dato che rende l’idea di quanto rara sia la violenza politica nel Paese e della scarsissima diffusioni di armi (in particolare di armi da fuoco) tra la popolazione civile.

Le sparatorie sono eventi rarissimi in Giappone, uno dei Paesi con la legislazione più restrittiva in materia di vendita e circolazione delle armi da fuoco. Nello scorso anno ci sono stati dieci episodi violenti in cui sono state usate delle pistole, una persona è morta e quattro sono state ferite. Numeri così bassi sono dati dal fatto che per i civili è difficilissimo ottenere un porto d’armi anche se lo richiedono per uso sportivo o per praticare la caccia: i controlli sul background della persona che fa la richiesta sono molto approfonditi e il porto d’armi è revocabile praticamente in qualsiasi momento. Tra i Paesi del G7, il Giappone è quello la cui popolazione è meno armata: stando a uno studio del 2019 svolto da GunPolicy, in tutto il Paese ci sarebbero “soltanto” 310,400 armi legalmente possedute, 0,25 ogni 100 cittadini. In confronto, negli Stati Uniti ci sono 393 milioni di armi da fuoco attualmente in circolazione, 120 ogni 100 cittadini. Nello scorso anno a Tokyo non c’è stato nessun episodio di violenza in cui sia stata usata una pistola.