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13:59 giovedì 18 dicembre 2025
Miss Finlandia ha perso il suo titolo dopo aver fatto il gesto degli “occhi a mandorla” ma in compenso è diventata un idolo dell’estrema destra Il gesto è stato imitato anche da due parlamentari del partito di governo Veri finlandesi, nonostante il Primo ministro lo abbia condannato.
In un editoriale su Politico, Pedro Sánchez ha definito la crisi abitativa «la più grande emergenza di questa epoca» E ha invitato tutti i Paesi dell'Ue a iniziare a trattare il diritto alla casa come quello alla sanità e all'istruzione.
La Romania spenderà un miliardo di euro per costruire Dracula Land, un enorme parco giochi a tema vampiri Il parco verrà costruito vicino a Bucarest e l'intenzione è di competere addirittura con Disneyland Paris.
Tra i 12 film nella shortlist dell’Oscar al Miglior film internazionale ce ne sono tre che parlano di Palestina È invece rimasto fuori dalla lista Familia: il film di Francesco Costabile, purtroppo, non ha passato neanche la prima selezione dell’Academy.
I sostenitori di Trump sono andati sotto l’ultimo post Instagram di Romy Reiner a festeggiare la morte del padre A fomentare ulteriormente il loro odio è stata la breve didascalia del post che contiene una frase contro Trump.
La Spagna introdurrà un abbonamento mensile di 60 euro per viaggiare con tutti i mezzi pubblici in tutto il Paese È il secondo Paese in Europa che prende un'iniziativa simile: prima c'era stata la Germania, il cui abbonamento mensile costa anche meno.
Amazon installerà nei Kindle una AI che ti spiega i libri se non li hai capiti
 La nuova funzione si chiama "Ask This Book” e servirà ai lettori confusi, distratti o non proprio sveglissimi.
Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.

Sei mesi senza Mubarak. Che cosa è cambiato in Egitto?

11 Agosto 2011

Esattamente sei mesi fa Hosni Mubarak, il presidente-dittatore che ha regnato sull’Egitto dalla morte del suo predecessore avvenuta nel 1981, si dimetteva, consegnando il Paese nelle mani delle Forze Armate e della Corte Suprema. Da allora alcune cose sono cambiate in Egitto: il processo contro Mubarak, criticato da alcuni come rappresentazione della giustizia dei vincitori più che una vittoria della giustizia, è cominciato e la sentenza sembra già scritta. Altre cose, tuttavia, non sono cambiate: come sotto Mubarak, come durante gli anni dei suoi due predecessori, Nasser e Sadat, l’Egitto è ancora nelle mani dei militari. Lo è dal colpo di Stato del 1956.

Mentre Londra brucia, mentre la crisi della zona euro preoccupa le cancellerie di mezzo continente, l’attenzione dei media è (comprensibilmente) puntata altrove. Eppure a noi pare il caso di ricordarlo: nonostante la rivoluzione di piazza Tahrir, nonostante il tiranno messo alla sbarra, all’ombra delle Piramidi c’è ancora il rischio che sia cambiato tutto affinché non cambiasse nulla.

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Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.