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18:19 lunedì 20 ottobre 2025
La prima serie tv tratta dal Signore delle mosche l’ha realizzata Jack Thorne, il creatore di Adolescence Con la consulenza degli eredi di William Golding, per garantire la massima fedeltà della serie, prodotta da Bbc, ai temi e alle atmosfere del romanzo.
È morta Sofia Corradi, la donna che ha inventato l’Erasmus per colpa della burocrazia italiana Aveva 91 anni e l'idea dell'Erasmus le venne quando in Italia non le furono riconosciuti degli esami universitari fatti negli Usa.
Persino la ministra della Cultura francese ha ammesso che i ladri che hanno rubato i gioielli dal Louvre sono stati «molto professionali» Una sconsolata Rachida Dati ha dovuto ammettere che i ladri hanno agito con calma, senza violenza e dimostrandosi molto esperti.
Gli addetti stampa della Casa Bianca hanno risposto «tua madre» a una normalissima domanda di un giornalista durante una conferenza stampa Una domanda sul vertice tra Trump, Putin e Zelensky a Budapest, che Karoline Leavitt e Stephen Cheung hanno preso molto male, a quanto pare.
Hollywood non riesce a capire se Una battaglia dopo l’altra è un flop o un successo Il film di Anderson sta incassando molto più del previsto, ma per il produttore Warner Bros. resterà una perdita di 100 milioni di dollari. 
La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli animali sono bagagli e quindi può capitare che le compagnie aeree li perdano Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
È uscito il memoir postumo di Virginia Giuffre, la principale accusatrice di Jeffrey Epstein Si intitola Nobody’s Girl e racconta tutti gli abusi e le violenze subiti da Giuffré per mano di Epstein e dei suoi "clienti".
È morto Paul Daniel “Ace” Frehley, il fondatore e primo chitarrista dei KISS Spaceman, l'altro nome con cui era conosciuto, aveva 74 anni e fino all'ultimo ha continuato a suonare dal vivo.

Se l’Apocalisse deve arrivare ma…

24 Maggio 2011

Ovvero: se sei tra quelli che erano (o sono) convinti che l’Apocalisse, il Giorno del Giudizio, il Doomsday arriverà a breve o doveva arrivare poco fa, come prenderesti (o hai preso) l’eventuale fallimento della tua ipotesi? Per qualcuno il triste momento è arrivato appena due giorni fa, il mattino del 22 maggio. Dopo lo scampato pericolo del terremoto di Roma, possiamo asciugarci il sudore dalla fronte anche con questa notizia.

In realtà la questione non è nuovissima, ma ovviamente nell’ultima settimana se ne è parlato molto, in rete ma anche nelle strade, soprattutto negli Stati Uniti: il predicatore Harold Camping, 89enne (anche direttore della stazione Family Radio) ha sostenuto per mesi che il Giorno del Giudizio sarebbe dovuto arrivare il 21 maggio 2011. Lo ha fatto sulla base di precisi calcoli, fatti con date e numeri e indizi presi dalla Bibbia stessa, oltre che da alcune lettere di San Pietro. E, a voler essere pignoli, Camping una previsione di Apocalisse l’aveva già fatta una volta, nel 1992. Sarebbe dovuta arrivare due anni dopo, nel ’94. Ma, in barba al “perseverare è diabolico”, Camping did it again. Dell’evento se ne è parlato moltissimo ormai, e negli Usa l’associazione del reverendo ha anche comprato innumerevoli spazi pubblicitari, spendendo una cifra superiore al milione di dollari. E pensare che c’è chi si lamenta della campagna della Moratti.

Ma come hanno reagito i credenti alla – fallita – parola di Camping? È molto difficile ipotizzarlo, perché da qualsiasi parte la si guardi, non si può evitare di cadere nel paradosso. Paradosso è nella felicità, perché significherebbe che la fede che animava la speranza, forse, così salda non era. O che la paura era superiore alla fiducia. O che la terra è forse un posto migliore del paradiso, o che il lattaio è più simpatico di Gesù. Paradosso nella tristezza, e non c’è bisogno di specificare perché è paradossale essere scontenti di non essere passati all’altro mondo.

La Reuters, per esempio, ha intervistato Robert Fitzpatrick, uno dei seguaci di Harold Camping, che ha speso 140.000 dollari in donazioni alla campagna del predicatore. Fitzpatrick era in Times Square, con in mano una Bibbia e dei volantini. Tutto quello che è riuscito a dire, dopo che le 6 di pomeriggio erano passate (l’orario previsto era quello) è un “I don’t understand” ripetuto più volte, probabilmente con voce scossa e delusa, una reazione che, onestamente, può scatenare un misto di tenerezza e riso.
Keith Bauer è invece un camionista, e ha guidato per giorni e giorni su un minivan con tutta la famiglia, dal Maryland ad Auckland, California, sede di Family Radio. Bauer, allAssociated Press, ha fatto un discorso un po’ più ragionato. “Ci speravo, perché credo che il paradiso sarebbe stato un posto migliore di questa terra” dice, però aggiunge, saggiamente “Ma è Dio che ci guida, non Harold Camping”. Al Los Angeles Times lo stesso Bauer aggiunge: “Se c’è qualcuno con cui devo essere arrabbiato, quel qualcuno sono io”.

Per quanto riguarda l’Italia, ansa.it segnala che ben 38 famiglie di connazionali sono partite da varie località per riunirsi ad aspettare l’Apocalisse in una cittadina dello Yucatan, Messico. E come segnala ilpost.it, riprendendo il blog (sempre interessante) di Paolo Attivissimo, anche in Italia sono apparsi manifesti pubblicitari.
Per quanto riguarda Camping stesso non ci sono dichiarazioni, se non quella della figlia sessantenne Sue Espinoza. La sera del 21,  intervistata sempre dal LA Times, ha dichiarato solo che “c’è tempo fino a mezzanotte”.
Noi di Studio, per sicurezza, saltiamo sul carro dei vincitori e ve ne parliamo oggi, 24 maggio 2011. Alla prossima Apocalisse.

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