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01:55 lunedì 17 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Se 24 miliardi di dollari vi sembrano pochi

28 Aprile 2011

Tutto è iniziato come un disguido.  A un certo punto – ormai più di una settimana fa – il network di Playstation (PSN); la piattaforma su cui si davano quotidianamente appuntamento per giocare online milioni di appassionati gamer da tutto il mondo ha accusato un malfunzionamento: la rete, di fatto, era saltata. Niente più sfide a Fifa tra persone sparse sui cinque continenti, niente più missioni a Call of Duty con squadre composte da cinesi, americani, russi, italiani e brasiliani. Sulle prime i più se ne sono fatti una ragione, salvo poi, col protrarsi del guasto per svariati giorni, iniziare a lamentarsi e ad accusare i più comuni sintomi di astinenza da gioco. Ora si scopre che la faccenda potrebbe essere molto più seria e che dietro al “disguido” potrebbe non esserci un semplice guasto ma un vero e proprio attacco informatico che non avrebbe semplicemente interrotto le “comunicazioni” ma rischia di aver rubato dati, anche bancari, a un numero di persone imprecisato: potenzialmente oltre 70 milioni (tanti sono gli abbonati al servizio).

E c’è già chi fa i conti in tasca a Sony, che potrebbe – secondo la stima di Forbes – trovarsi a dover rispondere per un danno di 24 miliardi di dollari.

Ma c’è anche chi, giustamente invita alla prudenza sulle cifre, come il sito Kotaku, una delle maggiori risorse online sul gaming; il quale fa giustamente notare che:

The mathematicians at Forbes have put a worst-case scenario price tag on the breach: $24 billion USD. That gargantuan figure was derived by multiplying the number of PlayStation Network accounts (77 million) by the “cost of a data breach involving a malicious or criminal act,” which according to the Ponemon Institute, averaged $318 last year. Of course, not every PSN account has current credit card data or accurate personal information attached to it, meaning the actual figure would likely be much, much less.

In ogni caso, comunque si chiuda questa vicenda, un bel danno per l’immagine e per il credito di fiducia del servizio PSN. E non a caso, in Giappone dove la Sony e la Playstation rappresentano una percentuale non trascurabile del PIL; il caso è ormai una notizia di prima pagina; come e più di Fukushima.

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