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C’è un seggiolino che è stato definito “mortale” 10 anni dopo il lancio sul mercato

Il 15 aprile il New Yorker ha pubblicato un bellissimo pezzo di Jessica Winter che, analizzando la storia del seggiolino “mortale”, un caso di cui si sta parlando molto in questi giorni, racconta quanto è difficile, delicato e anche rischioso essere genitori. La giornalista sottolinea come, tra tutte le attrezzature per l’infanzia ricevute in eredità da amici e parenti, il seggiolino Rock ‘n Play Sleeper di Fisher-Price fosse diventato, anche per lei, l’oggetto più ambito e più amato, un prodotto di culto che a pochi anni dal lancio sul mercato, il 2009, era diventato onnipresente in ogni casa dove ci fosse un neonato. Anche online, era possibile trovare migliaia di commenti che attestavano le sue insuperabili qualità soporifere: posti dentro al seggiolino inclinato, che li manteneva quindi in una posizione a metà tra lo seduto e lo sdraiato, i bambini si addormentavano immediatamente e, miracolosamente, riuscivano a dormire più a lungo.

Il 12 aprile 2019 Fisher-Price ha diffuso questa dichiarazione: «tutti i consumatori dovrebbero smettere immediatamente di usare  il Rock ‘n Play Sleeper». La decisione è arrivata in seguito a un’indagine di Rachel Rabkin Peachman dei Consumer Reports che segnalava il Rock ‘n Play come possibile causa di morte per 32 bambini dal 2009 ad oggi. Mattel ha quindi richiamato 4,7 milioni di culle. Una successiva dichiarazione dell’American Academy of Pediatrics ha definito il Rock’n Play “mortale”: la sua inclinazione e il suo tessuto felpato violano le moderne regole del sonno sicuro, che invitano i genitori a sdraiare i bambini sulla schiena su una superficie piatta, solida e ampia; il design del prodotto condanna infatti i neonati più vulnerabili all’asfissia posizionale, che si verifica quando la testa del bambino cade in avanti o di lato, comprimendo le sue vie aeree, e al soffocamento. Come nota Jessica Winter, il paradosso è che prodotti come il Rock’n Play sono progettati per risolvere un problema che non dovrebbe essere risolto: è normalissimo, infatti, che un bambino piccolo si svegli durante la notte.