Hype ↓
03:04 giovedì 4 dicembre 2025
L’ansia da Spotify Wrapped è talmente grave che migliaia di persone hanno creduto a una bufala su una versione modificabile disponibile a pagamento Evidentemente, quella di scoprire di avere dei brutti gusti musicali scorrendo il proprio Wrapped è una paura più diffusa di quanto ci si immagini.
Jafar Panahi ha detto che dopo gli Oscar tornerà in Iran e andrà di nuovo in carcere Mentre era a New York per una premiazione, ha scoperto di essere stato condannato a un anno di carcere per «attività di propaganda».
Secondo Cahiers du Cinéma il film dell’anno è un documentario su un torero peruviano Un film che, per la redazione di Cahiers, è meglio anche di Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson, secondo in classifica.
La pagina Wikipedia più letta nel 2025 è stata quella di Charlie Kirk Con 45 milioni di visualizzazioni, la pagina dedicata a Kirk ha superato quelle di Trump, del Papa, di Musk, di Mamdani e pure di Superman.
Il nuovo trend di TikTok sono i video anti immigrazione generati con l’AI Milioni di visualizzazioni per video apertamente razzisti e chiaramente falsi che incolpano i migranti di crimini che non sono mai avvenuti.
In Cina le persone stanno andando a vedere Zootropolis 2 insieme ai loro cani e gatti Alcuni cinema cinesi hanno organizzato proiezioni pet friendly per vedere il film Disney con i propri animali domestici.
Anche stavolta il premio di Designer of the Year l’ha vinto Jonathan Anderson È la terza volta consecutiva, stavolta ha battuto Glenn Martens, Miuccia Prada, Rick Owens, Martin Rose e Willy Chavarria.
L’Oms ha detto che i farmaci come Ozempic dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, in futuro bisognerà garantire l'accesso a questi farmaci a chiunque ne abbia bisogno.

Una madre su 5 si pente del nome dato a suo figlio

01 Settembre 2016

Sul suo sito, il Guardian ha riportato una ricerca le cui conclusioni sono che una madre su 5 “soffre” di un peculiare «rimpianto nominativo» e dichiara che, se potesse, cambierebbe il nome che ha dato a suo figlio. I nomi, inglesi, che più frequentemente generano ripensamenti sono risultati: Charlotte, Amelia, Anne, Daniel, Jacob, James e Thomas.

Nomi a parte, la ricerca, nonostante si riferisca a un altro Paese, può essere interessante anche per noi. Le motivazioni che vengono addotte per questo rimpianto sono varie: la più frequente (e comprensibile) è la scoperta di aver scelto un nome troppo usato (25% delle risposte); il 10% sostiene, invece, che non è adatto alla personalità del bambino; l’11% dice che non si distingue abbastanza; un altro 11% riporta che il bambino non riesce a pronunciarlo bene; un 6% non ne apprezza il diminutivo; il 3% lega il rimpianto al cambiamento subito dal nome nella percezione pubblica; l’uno si dichiara scontenta per il fatto che una celebrità ha usato la stesso nome per suo figlio.

Le idee sul nome cambiano di solito nelle prime sei settimane dalla nascita, un po’ meno spesso quando il bambino inizia a frequentare il nido o la scuola dell’infanzia, molto più raro che ce ne si accorga nel giro di un paio di giorni dopo il parto. Molto interessanti anche le testimonianze di madri che rimpiangono la scelta, riportate sul Guardian: «È stato scelto da un gruppo terroristico dopo la sua nascita», dice una. «Dopo la sua nascita, Elsa è diventato abusato per colpa di Frozen e mia figlia lo odia». «Dopo il parto ho sofferto di una tremenda depressione, le ho dato un nome molto alla moda, che si sente ovunque in giro».

Justine Roberts, fondatrice di Mumsnet, l’associazione che ha condotto la ricerca, ha commentato: «Scegliere un nome è una delle prime cose che si fa da genitori e, in qualche modo, realizzare di aver sbagliato è un grande esercizio pratico di genitorialità: fai un sacco di ricerca e di lavoro su qualcosa, cerchi di accontentare molte persone alla volta e alla fine succede che sbagli».

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.