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06:24 domenica 7 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

Le migliori scuse da inventare per evitare chiamate e videocall

23 Aprile 2020

Durante la pandemia, videochiamate e videoconferenze sono diventate una fonte cruciale di connessione sociale. All’inizio indispensabili, o divertenti, lentamente sono diventate – ammettiamolo – motivo di fastidio. Così che, mentre chi ha sempre annullato i propri impegni all’ultimo ha continuato a farlo senza porsi troppi problemi, anche virtualmente, anche gli altri hanno iniziato a rimandare i propri appuntamenti digitali, che sia con un’amica o con un gruppo di colleghi. Per questo l’Atlantic ha riflettuto sulle nuove “bugie bianche”, quelle innocue, che le persone stanno iniziando a usare per sottrarsi a una videochiamata.

«Scusate, ma devo preparare il pranzo», «oddio scusami, ma è appena iniziato un film che volevo vedere», sono solo due delle piccole scuse che Heather Jovanovic, una studentessa universitaria di 25 anni che si trova in quarantena fuori Toronto ha raccontato ai suoi amici. «Scusate ho la batteria scarica, fatemi sapere cosa vi siete detti». Perché anche in momento in cui le persone sono state private della loro interazione sociale, l’accumulo di telefonate, di aperitivi su FaceTime e delle conferenze su Zoom possono essere estenuanti, «e tra smart working, bambini, faccende domestiche, molte delle persone attualmente chiuse in casa hanno ampie scuse per continuare a non socializzare», ha spiegato Robert Feldman, professore di psicologia all’Università del Massachusetts. «Un fenomeno che sta capitando a tutti, a ogni latitudine»

Secondo Feldman, le scuse che le persone forniscono per saltare o ridurre i loro “incontri social” spesso danno la colpa a una forza esterna, come bambini o animali domestici che devono essere portati fuori. «È un modo per far capire che non è proprio colpa nostra, ci decolpevolizza». E poi «mi sta bruciando il caffè«, «ho una chiamata di mio padre in arrivo». Anche se la migliore, resta la tattica che il travel blogger Gary Leff ha appreso da un paio di amici: «Quando volevano terminare terminare la chiamata, si bloccavano per un momento il viso e il corpo, o iniziavano a muoversi a scatti, per far sembrare che il loro Wi-Fi si fosse interrotto, e poi con molta attenzione, fuori dalla fotocamera, schiacciavano l’icona per chiudere».

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