Hype ↓
06:02 domenica 16 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Richard Donner e I Goonies

Protagonista dell’era Blockbuster, è morto il regista del film più amato dai ragazzi degli anni '80.

06 Luglio 2021

È morto lunedì a 91 anni Richard Donner, un altro capitolo, proprio mentre ricordiamo Raffaella Carrà, della lista infinita di necrologi che sono diventati i giornali. Ebreo-russo, nato al Bronx, Donner è uno di quei professionisti del cinema americano che hanno rivendicato quasi programmaticamente l’idea di non essere un “autore”, pur avendo, di quel cinema, segnato profondamente la storia. «Uno dei più influenti architetti dell’Era blockbuster», ricorda Variety, «che non ha mai avuto la pretesa di essere un profondo artista cinematografico». Formazione televisiva, inizi cinematograficamente zoppicanti, fino al ’76, anno del successo di The Omen (horror satanico con Gregory Peck scritto da David Seltzer) e da lì un’infilata mostruosa. Nel ’78 dirige Superman, grande entertainment ma anche capacità di penetrare nell’immaginazione collettiva: «Se non fosse stato credibile volando, non ci sarebbe stato il film», dirà lui. Poi la saga di Arma letale che è probabilmente la cosa per cui è diventato un marchio di fabbrica oltre che un regista. Ma anche film che non diresti, come il fantasy Ladyhawke, pellicola con un discreto culto negli ’80 o il natalizio e dickensiano Sos Fantasmi.

Paradossalmente quello che meno ci si aspetta essere un film di Donner è anche il suo più amato. Un classico moderno, che per la Generazione X è una specie di esperienza di formazione, come può esserlo stato leggere I ragazzi della via Pal per un boomer e rappresenta infatti la quintessenza stessa della nostalgia per chi oggi ha tra i 40 e i 50 anni. The Goonies, quello che nella memoria collettiva si è impresso come un film della crew Spielberg, Zemeckis, Dante, Lucas e che si associa ad altri tre o quattro film dello stesso periodo d’oro e della stessa crew, come E.T.Ritorno al futuroGremlinsPredatori dell’arca perduta, entrati nella filmoteca obbligatoria dei ragazzi degli anni ’80. Quei primi film per giovani che diventavano per tutti (cosa poi all’ordine del giorno da Pixar in poi) e che comunque conserveranno la loro forza anche travalicando la generazione d’origine, per arrivare a diventare “i” film da vedere se si hanno più di 8 anni e che chiuderanno la parabola di beatificazione trasformandosi in estetica, citazione, e in Stranger Things.

Richard Donner partecipa alla celebrazione del 25° anniversario dei Goonies organizzato dalla Warner Bros. il 27 ottobre 2010 a Burbank, in California (foto di Alberto E. Rodriguez / Getty Images)

Fa strano pensare che dietro un film così emotivamente pieno di implicazioni ci fosse un regista come Donner, che non sembra aver mai ambito a impersonare la figura carismatica del produttore di sogni, ma molto più prosaicamente a essere un regista di film divertenti e di pubblico. La “crew” c’entrava eccome, però. Con Spielberg autore del soggetto e produttore esecutivo e Chris Columbus alla sceneggiatura – lo stesso schema dei Gremlins – Donner nelle parole di Spielberg veniva scelto, più che per le sue caratteristiche emotive o spirituali, appunto, per essere una specie di “bambinone”. Una delle sue idee fu quella di mostrare ai ragazzi il vascello del pirata Willy l’Orbo direttamente mentre si girava nel mitologico Stage 16 di Burbank in modo da ottenere reazioni «più autentiche» (il resto del film invece fu girato ad Astoria, Oregon, luogo dove effettivamente il film era ambientato). E le reazioni dei ragazzi sono tutte lì, infatti, da guardare. Le curiosità da riscoprire o da ricordare su quel film sono decine, dalla maglietta di Superman indossata da Sloth (autocitazione) all’apparizione dello stesso Donner in un cameo nelle scene finali (cosa che ha fatto in diversi suoi film). Ma se volete onorare la memoria di questo grande professionista della vecchia guardia, andate a rivedervi la sequenza iniziale: la fuga dal carcere della banda Fratelli incrocia i ragazzi che uno a uno si trovano a casa dei fratelli Welsh, una vertiginosa, spassosissima infilata di scene tra loro collegate che è un inno al cinema puro e semplice.

Articoli Suggeriti
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film

Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.

Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni

Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.

Leggi anche ↓
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film

Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.

Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni

Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.

È uscito il primo trailer di Marty Supreme, il film sul ping pong con cui Timothée Chalamet punta a vincere l’Oscar

Il film di Josh Safdie è stato accolto con entusiasmo dalla critica e il suo protagonista è già lanciatissimo verso la statuetta per il Miglior attore. 

Nel primo teaser di Toy Story 5 scopriamo che anche nel mondo dei giocattoli il nemico è la tecnologia

Il villain di questo quinti capitolo della saga sarà un tablet a forma di rana chiamato Lilypad, doppiato dall'attrice Greta Lee.

È morto Homayoun Ershadi, leggendario attore iraniano che Abbas Kiarostami scoprì a un semaforo

Il suo ruolo nel Sapore della ciliegia lanciò una carriera iniziata per caso: nonostante il successo, non si è mai sentito un vero attore.

Il nuovo libro di Olivia Laing è un Mr. Ripley con dentro Fellini e Pasolini

In Specchio d'argento, il secondo romanzo di una delle voci più riconoscibili della non fiction contemporanea, Roma e Cinecittà si trasformano in terre dell’illusione, dove tutti stanno fingendo qualcosa.