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03:03 giovedì 20 novembre 2025
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.

Renga però andava forte in Slovenia

Giro di pareri tra la stampa estera (Slovenia, Russia, Bulgaria, Francia...) presente al Festival di Sanremo: una lente alternativa per capire quale sia la percezione della canzone italiana fuori dai confini.

23 Febbraio 2014

Sanremo – Vuoi perché, tra quelli in gara, è il più vicino all’idea classica di maschio nostrano, vuoi per le tonalità melodiche della voce, ma in Slovenia (come si pensava sino alla vigilia anche in Italia) Francesco Renga è stato tra gli artisti preferiti di questa edizione del Festival. «Anche Arisa piace molto» mi spiega – prima di sapere che avrebbe poi vinto – Katja Pisot, che è inviata a Sanremo per Radio Capris, un’emittente privata che trasmette nella regione costiera della Slovenia.

Katja fa parte della nutrita truppa di giornalisti stranieri accreditati al Festival: la loro presenza è una costante della kermesse, tanto che un’intera ala della sala stampa (quella nobile, quella del Roof) è dedicata a loro.

Le delegazioni più numerose sono ovviamente quelle dei Paesi confinanti: Francia (ma va considerato che quest’anno tra i super ospiti ci sono la gloria nazionale Laetitia Casta e anche Claudia Cardinale), Svizzera (con la celebre Rsi che ha programmi di altissima qualità) e appunto Slovenia. Girando tra i banchi della sala stampa, però, si potevano vedere giornalisti russi (tra cui un corpulento cronista che parla a stento l’italiano e l’inglese e tutti si chiedono cosa capisca e cosa faccia qui, ma tant’è), inglesi rumeni, ungheresi, russi, austriaci e tra gli accreditati c’e anche Radio Tunisia.

«Sono al settimo Festival – dice Katja – e sì, mi diverto ancora, anche se come sai a stare qui ci si stanca molto». A questo festival Katja ha avuto quattro edizioni del radionotiziario al giorno, la prima alle 8,40 del mattino, e le altre lungo la giornata. Non era raro trovarla in un angolo o in un corridoio mentre col suo microfono arancione registra – in lingua slovena – i servizi da trasmettere.

«Ma per ciò che riguarda la Slovenia va fatta una distinzione tra litorale e interno: il litorale, che è la parte direttamente confinante con l’Italia, riceve la vostra tv, quindi il background musicale è molto simile». Tradizione melodica? «Certamente: Pausini, Ramazzotti, Zucchero.. ma tanto anche Fabrizio De André, infatti anche suo figlio Cristiano è molto seguito». È musica che piace anche a te? «Sí: mi piacciono Guccini e Gian Maria Testa».

Un’altra parte di inviati stranieri, invece, è venuta qui con accrediti, come dire, più o meno teorici. Si tratta di persone che sono al Festival più per passione che per lavoro, e che a Sanremo sono quasi per vocazione volontaristica. L’altro giorno una signora rumena ha preso il microfono in sala stampa per manifestare tutto il suo amore per Enrico Brignano, che ha risposto cordiale e divertito tra gli applausi degli altri.

Ma che Italia si vede attraverso la lente del Festival, dalla Slovenia? «Ma, sai, l’idea dell’Italia in generale noi l’abbiamo a prescindere: Sanremo è la festa, è il trionfo della vostra canzone, che è un po’ come il cibo e la cultura, uno dei vostri punti forti che si esporta facilmente, anche da noi». Renzi? «È giovane, vediamo».

Insomma: il Pippero di Elio (a proposito: 1992, sono passati 22 anni) è un gioco lontano, qui – tra professionisti e non – il Festival lo si prende molto sul serio. E comunque, scherzi a parte, la Radio Nazionale Bulgara c’era: «Sì, lo so cosa vuoi sapere. Ma ti confermo: Ramaya adesso si può ballare anche da noi».

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