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Secondo Literary Hub tra le recensioni di marijuana c’è dell’ottima letteratura
Su Literary Hub Taylor Lannamann ha dedicato un lungo articolo alle recensioni di marijuana e alla loro qualità letteraria. La sua tesi è che tra le recensioni migliori si nascondano autentiche perle, brevissimi squarci di vita contemporanea in grado di sintetizzare elementi di euforia e disperazione, speranza e delusione, umorismo, onestà, pathos, insomma, «le qualità vitali della buona letteratura». Secondo Lannaman le recensioni più belle funzionano come dei micro-memoir, all’interno dei quali «la figura del recensore diventa più vivida di un personaggio letterario pienamente riuscito».
Riportiamo uno dei tanti esempi scelti dall’autore, che chiama in causa anche pensatori del calibro di Charles Baudelaire e Walter Benjamin: una recensione particolarmente apprezzabile per la fluidità con cui trasporta il lettore da un’atmosfera iniziale di benessere e relax a una conclusione sinistra, aperta e drammatica. L’autrice, Fartysmoker, recensisce con 4 stelle un particolare tipo di cannabis conosciuto per i suoi effetti rilassanti, la Blueberry, che fuma prima di lavarsi: «Dopo il bagno mi sentivo molto serena, ho iniziato a spalmarmi la crema sul viso. La sua consistenza sulla pelle era incredibilmente piacevole. Tenevo gli occhi chiusi, sentivo di avere 18 anni. Ero giovane e bella. Poi mi sono guardata allo specchio: nel riflesso c’era la versione femminile Jim Breuer. Non volevo crederci, continuavo a cercare di aprire gli occhi meglio, di più, per riuscire a ritrovare la faccia che credevo di avere mentre mi spalmavo la crema. Niente da fare. Sono andata a dormire».
«Immaginatela», ci esorta Lannaman prima di dedicarsi a una parafrasi completa della recensione. «La donna chiude gli occhi e scivola in una fantasia. Si meraviglia della sensazione della crema sulla sua pelle, una sensazione così fresca e piacevole che le ricorda la sua giovinezza. Ciò che è notevole è quanto abilmente ci introduca fin da subito e con poche parole in questo momento di benessere e nostalgia. È quasi impossibile leggere il testo senza percepire la sua serenità e intuire la sua tristezza. Immagino i suoi capelli avvolti in un asciugamano, lo specchio leggermente appannato, la luce del bagno morbida e calda. E poi tutto crolla. Lei apre gli occhi. Non ha 18 anni. Fissa lo specchio. Sembra un comico noto per la sua espressione facciale da idiota sballato. Se ne va a letto sconfitta».