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07:32 mercoledì 17 dicembre 2025
La Spagna introdurrà un abbonamento mensile di 60 euro per viaggiare con tutti i mezzi pubblici in tutto il Paese È il secondo Paese in Europa che prende un'iniziativa simile: prima c'era stata la Germania, il cui abbonamento mensile costa anche meno.
Amazon installerà nei Kindle una AI che ti spiega i libri se non li hai capiti
 La nuova funzione si chiama "Ask This Book” e servirà ai lettori confusi, distratti o non proprio sveglissimi.
Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.
Zohran Mamdani ha fatto una performance in un museo di New York invitando i cittadini a dirgli quello che vogliono da lui Ispirandosi alla celebre performance di Marina Abramović, il sindaco ha offerto colloqui di tre minuti a chiunque volesse parlargli.
Negli anni ’60 la Cia ha perso un ordigno nucleare sull’Himalaya e ancora non l’ha ritrovato Nel 1965, sulla vetta di Nanda Devi, l'intelligence americana ha perso un dispositivo alimentato a plutonio. È ancora lì, da qualche parte.
Cosa c’è nei primi sei minuti dell’Odissea di Christopher Nolan che sono già stati mostrati nei cinema americani Questo "prologo" è stato proiettato in diverse sale negli Usa e ovviamente è già stato piratato e diffuso online.
I Talebani in Afghanistan hanno un nuovo nemico: i giovani che si vestono da Peaky Blinders Quattro ragazzi di 20 anni sono stati sottoposti a un «programma di riabilitazione» dopo aver sfoggiato outfit ispirati a Tommy Shelby e compari.
Il neo Presidente del Cile José Antonio Kast ha detto che se Pinochet fosse ancora vivo voterebbe per lui Ed evidentemente anche questo è piaciuto agli elettori, o almeno al 58 per cento di quelli che hanno votato al ballottaggio e che lo hanno eletto Presidente.

Quirinarie: attori, attrici, cattolici, democratici

Quinta puntata del totonomi di Michele Masneri per il Quirinale: oggi si va dal Bill Murray italiano (Pozzetto, ça va sans dire) a Bruno Tabacci, elegante, cattolico e un po' Sean Connery. In mezzo, anche Franceschini e Fenech.

29 Dicembre 2014

Continuano, e continueranno fino alla fine dell’anno, le quirinarie masneriane, schede e appunti su probabili e meno probabili aspiranti futuri Presidenti della Repubblica. Dichiarazione: è un classico totonomi, quello che tutti fanno dicendo di non fare, per carità, e come tale, nonostante si cerchi spesso di far credere il contrario, si nutre quasi mai di fatti e molto spesso di fantasia. E allora tanto vale non darsi regole: outsider, quote rosa, quote pop, quote camp, papabili, per nulla papabili, impresentabili. Verranno presentati a coppie, rigorosamente senza un criterio. Un divertissement, va da sé. E magari indoviniamo pure. (La prima parte è qui, la seconda qui, la terza qui, la quarta qui).

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Bruno Tabacci

Per una riconciliazione nazionale con la DC (forse superflua, a questo punto). Già segretario della Democrazia cristiana lombarda, nel 1987 divenne presidente della regione su indicazione di De Mita. Incappato in Tangentopoli, due volte indagato, due volte assolto. Cattolico adulto, ogni tanto viene fotografato in Ferrari con Angiola Armellini, “lady mattone”, figlia di Renato, costruttore romano, una specie di Romolo Catenacci di C’eravamo tanto amati. Elegante e roccioso insieme, è lo Sean Connery della Balena Bianca.

Mario Sarcinelli

Per una riconciliazione nazionale col Porto delle nebbie. Da vicedirettore generale e capo della Vigilanza della Banca d’Italia, venne fatto arrestare nel 1979 da una Procura di Roma insolitamente attiva. Aveva mandato gli ispettori al Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, e la cosa non piacque né ad Andreotti né a Sindona né a Gelli.

Renato Pozzetto

Per una riconciliazione nazionale con la Macroregione. Il nostro Bill Murray di Laveno Mombello, potenzialmente. Ha rappresentato al cinema tematiche scomode in anticipo sui tempi, anche: l’alienazione urbana e il rapporto tra città e mondo rurale (Il ragazzo di campagna, 1984); la condizione dei senzatetto e l’aumento delle disuguaglianze (Un povero ricco, 1983) e il rapporto tra comunità gay e proletariato politicizzato, ben prima di recenti pellicole inglesi (La patata bollente, 1979).

Dario Franceschini

Per una riconciliazione nazionale con la barba. Ferrarese, e poi esquilino, Dario Franceschini, già numero due alle primarie del Pd 2009, è anche sudamericamente scrittore, autore di romanzi come Nelle vene quell’acqua d’argentoLa follia improvvisa di Ignazio Rando, e risiede da poco in una delle traverse di via Merulana dedicate ai poeti (Leopardi, Alfieri, Foscolo). Molto stimato dal quartiere, lo si vede felice insieme alla neosposa in democratiche Conad e Oviesse. In caso di ascesa al Colle, in molti avrebbero già pronto il pezzo: dal presidente monticiano (Napolitano) al normcore esquilino (altri preferirebbero esprimersi sulla consorte esuberante, che riporterebbe antichi fasti alla Vittoria Leone). Pare che la Lega punti seriamente su di lui. Noi ci speriamo comunque, per far salire le quotazioni del quartiere.

Giancarlo Caselli

Per una riconciliazione nazionale con i terrorismi, le trattative, i pool, le mani pulite, i maxiprocessi, i no tav. Già in pole position nelle Quirinarie 2013 dei Cinquestelle: con 1761 voti su 28.518, tra Romano Prodi e Dario Fo.

Edwige Fenech

Per una riconciliazione nazionale col corpo delle donne. Nata in Algeria da padre maltese e mamma di Ragusa, attrice in pellicole ormai iconiche in cui ha interpretato il variegato mondo delle professioni femminili (la Pretora, l’Insegnante, la Poliziotta, la Soldatessa, la Dottoressa) le cui istanze potrebbe ben rappresentare al Quirinale. A Claudio Sabelli Fioretti che le chiedeva se le desse fastidio rivedere i suoi film: «Sta scherzando? Mi hanno pagato per farli».

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