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Quindi chi candida gli italiani al Nobel? Continua lo scambio

Ho visto anche io che qualche blogger ha citato il pezzo titolando “Vecchioni al Nobel è una bufala”. Non è quello che ho scritto, piuttosto la domanda che mi sono fatto è chi e come in Italia può candidare un italiano al Nobel.

Grasso afferma che nelle regole dell’Accademia c’è la consegna del silenzio su qualsiasi candidatura per 50 anni e che chiunque potrebbe mettere in giro la voce di un presunto candidato, senza timore di essere smentito. Ha citato Tabucchi, a cui secondo Grasso sarebbe stata attribuita una candidatura del Pen Club, da Grasso stesso messa in dubbio dopo qualche telefonata ai colleghi europei.

La ringrazio per la sua precisazione che fa il paio con la dichiarazione di Grasso: “il nome l’ho deciso io”.

È singolare che due delle poche persone deputate a suggerire i nomi all’Accademia ci rivelino che le candidature italiane possano nascere da singole segnalazioni, un scelta solitaria che, senza entrare nel merito del nome proposto, in ogni caso viene custodita dal silenzio dell’Accademia sulle candidature, valido per 50 anni (come raccontato da Grasso).

Grazie alla sua replica, apprendiamo ora che quell’articolo che ci ha informato in maniera impersonale della candidatura di Vecchioni è stato scritto da una persona deputata a suggerire nomi all’Accademia e che ha proposto proprio il cantautore. Una modalità di comunicazione che legittima ancora di più la domanda iniziale: chi candida gli italiani al Nobel? E che valore hanno queste candidature?

Stefano Ciavatta