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10:17 martedì 4 novembre 2025
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
Lo scorso ottobre è stato uno dei mesi con più flop al botteghino nella storia recente del cinema In particolare negli Stati Uniti: era dal 1997 che non si registrava un simile disastro.
La neo premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha detto che l’intervento militare è l’unico modo per mandare via Maduro La leader dell’opposizione venezuelana sembra così approvare l'iniziativa militare presa dall'amministrazione Trump.
Dopo il caso degli accoltellamenti sul treno, in Inghilterra vorrebbero installare nelle stazioni i metal detector come negli aeroporti Ma la ministra dei Trasporti Heidi Alexander ha già fatto sapere che la cosa renderà «un inferno» la vita dei passeggeri.
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.

Il lavoratore che ha ispirato il quiet quitting adesso lavora 50 ore alla settimana

07 Novembre 2022

Ne avevamo parlato qui, alla fine dell’estate, quando molti dipendenti si chiedevano se sarebbero dovuti tornare in ufficio rinunciando del tutto allo smartworking. Era già da un po’ che su TikTok era diventato virale il concetto di quiet quitting (letteralmente “abbandono silenzioso”), e cioè l’alternativa alle Grandi dimissioni per chi, almeno per il momento, non può disporre di un piano B. Il quiet quitting consiste nel ritirarsi gradualmente dal troppo lavoro, facendo il minimo indispensabile, rifiutando di fare straordinari e compiti extra e di assumersi eccessive responsabilità. Se ne è iniziato a parlare in questi termini a marzo (ma il fenomeno nasce come conseguenza della riorganizzazione del lavoro post-pandemica) dopo che la giornalista Aki Ito aveva scritto un articolo sul Business Insider raccontando la storia di un lavoratore, il cui nome di fantasia è Justin, che aveva deciso di ridurre lentamente le sue ore di lavoro senza troppe conseguenze. Da quel momento, il quiet quitting è diventato virale su Tiktok: una modalità di ispirazione per tutti coloro che desiderano porre dei limiti tra sé e il lavoro, evitando di andare in burnout e rifiutando di mettere l’ufficio al centro dell’esistenza.

Probabilmente, tutti coloro che immaginano il già citato Justin oggi, lo immaginano come un uomo che finalmente è riuscito a raggiungere quell’equilibrio tra vita privata e lavorativa che tutti sogniamo. Invece, Aki Ito è tornata a intervistarlo e ha scoperto che, sei mesi dopo essere diventato un guru di ispirazione mondiale, Justin lavora cinquanta ore alla settimana. Così Ito ha scritto un articolo intitolato Rip Quiet Quitting in cui racconta che dopo il licenziamento di diversi colleghi, Justin ha temuto di poter essere il prossimo e ha dovuto invertire la tendenza tornando, come racconta Aki Ito, «a fare un po’ troppo» nella sua vita lavorativa. Come scrive Quartz, la scelta di Justin sembra semplicemente la descrizione di un tendenza molto diffusa negli Stati Uniti d’America. Come riporta Gallup, la settimana lavorativa di cinquanta ore è nella media dei dipendenti che hanno uno stipendio a tempo pieno. Se si considerano invece anche i lavoratori part-time e a contratto, nel 2021, la media di lavoro a settimana è di quarantaquattro ore. I più sfortunati, per ora, sono i dipendenti di Twitter sopravvissuti al licenziamento: secondo i piani di Elon Musk dovrebbero lavorare dodici ore al giorno, sette giorni su sette.

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