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Massive Attack, Brian Eno, Fontaines D.C. e Kneecap hanno formato un’associazione per difendere gli artisti pro Palestina L'obiettivo è difenderli dalle minacce e dalle cause legali, soprattutto le band e i musicisti più giovani.
È morto lo scrittore di culto Gilberto Severini Nel 2011 era arrivato tra i finalisti allo Strega con il libro "A cosa servono gli amori infelici".
I due maggiori premi letterari giapponesi quest’anno non sono stati assegnati perché non c’erano romanzi abbastanza belli I prestigiosi premi Akutagawa e Naoki, da regolamento, hanno deciso di saltare l’annata perché nessun candidato meritava di essere premiato.
Adolescence è la serie più vista nel 2025 su Netflix, persino più di Squid Game La serie inglese domina la classifica dei contenuti originali più visti, confermandosi così l'evento televisivo dell'anno.
I meme e le fake news sul cold kiss-gate, la coppia di amanti beccata al concerto dei Coldplay, sono fuori controllo Andy Byron e Kristin Cabot, loro malgrado, sono diventati la coppia più famosa di tutta internet.
In Giappone hanno organizzato un torneo di Tekken 8 per gli anziani delle case di riposo Otto partecipanti, tra i 60 e i 90 anni, che hanno dimostrato inaspettato talento videoludico.
Zadie Smith farà il suo esordio da cantante nel nuovo album di Blood Orange Per ascoltarla dovremo aspettare il 29 agosto, data di uscita di Essex Honey.
L’Odissea di Nolan esce tra un anno ma la prevendita dei biglietti è già partita e ci sono anche i primi sold out Negli Usa e in Inghilterra le sale IMAX hanno finito i biglietti, a un anno esatto dall'uscita del film.

Elon Musk alla fine ha comprato Twitter e ha già licenziato tutti i dirigenti

28 Ottobre 2022

«L’uccello è libero» è il tweet che segna l’inizio della nuova era di Twitter: lo ha scritto Elon Musk, che, come riportato per prima da Cnbc, giovedì ha ufficialmente concluso l’acquisto del social media dopo un tira e molla durato sei mesi, tra udienze in tribunale e conteggi di bot. L’uomo più ricco del mondo ha speso quarantaquattro miliardi di dollari per acquistare il suo social network preferito e, a suo dire, salvare la libertà di parola. Prima decisione presa per proteggere uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino: licenziare tutti i dirigenti dell’azienda. Nell’ordine, in meno di 48 ore da nuovo capo Musk ha dato il benservito a: Parag Agrawal, il Ceo che aveva sostituito Jack Dorsey alla guida dell’azienda, il Cfo Ned Segal; Vijaya Gadde, head of legal, policy and trust, and safety; Sean Edgett, general counsel. Il New York Times ha contattato l’ufficio stampa di Twitter per avere un commento, ma l’unica dichiarazione in merito ai licenziamenti è stato un prevedibile no comment. Musk, a parte il tweet in cui festeggia la liberazione dell’uccellino, non ha ancora detto nulla sulla chiusura dell’operazione e sui suoi progetti per il futuro della piattaforma. Licenziamenti a parte.

Che cosa abbia intenzione di fare Musk con i dipendenti di Twitter non è chiaro, ma quantomeno negli ultimi giorni ha smentito la voce secondo la quale avrebbe deciso di licenziare addirittura il 75 per cento dei lavoratori dell’azienda. Resta il fatto, però, che Musk negli scorsi mesi aveva rivelato a potenziali nuovi investitori che nei suoi piani era previsto il licenziamento di 5.500 dipendenti. A quanto pare tutto farebbe parte del suo piano di creare «X, the everything app», l’applicazione finale e totale – sembra di leggere la premessa dell’ultimo romanzo di Dave Eggers, The Every – sulla quale però Musk non ha fornito alcun dettaglio. A tutti quelli che si dicono preoccupati dalla sua distorta idea di libertà – nel mondo secondo Musk, e probabilmente nel suo Twitter, chiunque ha diritto di dire qualsiasi cosa senza preoccuparsi di subire mai, per nessuna ragione, alcun tipo di conseguenza –  ha risposto, in una lettera indirizzata agli investitori pubblicata anche sul suo profilo, di non preoccuparsi, perché lui non ha comprato Twitter per «fare altri soldi» ma per «aiutare l’umanità, che amo». Pare che amare l’umanità significhi eliminare il ban definitivo imposto a Donald Trump, dimostrazione, secondo Musk, che fino a questo momento Twitter ha limitato la libertà d’espressione e censurato politici e opinionisti conservatori.

A riprova del fatto che questa volta l’affare è davvero concluso ci sono alcuni importanti cambiamenti che Musk ha apportato al suo profilo Twitter. Nella sua bio ora compare la dicitura “Chief Twit” e la location è fissata presso i “Twitter HQ”. A confermare che è tutto vero, mercoledì ha pubblicato anche un video in cui lo si vede entrare negli uffici di Twitter portandosi appresso un lavandino. «Entering Twitter HQ – let that sink in!», scriveva (un gioco di parole difficile da tradurre in italiano: “sink” in inglese significa “affondare” e usato in quella frase si traduce più o meno con un invito a capire e accettare una cosa che sta succedendo; ma “sink” vuol dire anche “lavandino” e da qui l’uso del peculiare prop). L’ultimo tweet relativo a Twitter pubblicato da Musk è di ieri: è una foto in cui si vede lui, in piedi davanti al bancone del bar aziendale che prende un caffè, circondato dai suoi nuovi dipendenti. Forse in fila per chiedergli se domani devono presentarsi in ufficio o se sono licenziati pure loro.

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