13:51 venerdì 20 giugno 2025
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.
Francis Kaufmann/Rexal Ford ha ricevuto quasi un milione di euro dal Ministero della Cultura per girare un film che non ha mai girato Lo ha rivelato un'inchiesta di Open: l'uomo è riuscito ad accedere ai fondi del tax credit, senza mai girare nemmeno una scena.
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.
La Juventus era nello Studio Ovale mentre Trump parlava dei destini del mondo La visita della squadra alla Casa Bianca probabilmente verrà ricordata come una delle scene più surreali della storia del club italiano.
Netflix trasmetterà in streaming TF1, il canale televisivo più seguito in Francia È il primo accordo di questo tipo firmato dalla piattaforma streaming. Non sarà l'ultimo, visti i recenti cambiamenti nella politica aziendale di Netflix.

Come non odiare le persone con cui stai condividendo la quarantena

18 Marzo 2020

La quarantena è un’esperienza difficile per tutti, per le persone sole ma anche per chi vive con la famiglia, i bambini, i genitori o semplicemente con il proprio partner. L’isolamento forzato può essere duro per molti, serissimi, motivi – per chi soffre di disturbi mentali, per chi combatte con una dipendenza, per chi è costretto in casa con persone di cui ha paura, come un compagno violento – ma anche se ci si ama o ci si vuole bene, non è affatto scontato superare indenni questo periodo. Wired Us ha compilato una lista di consigli, basandosi su alcune ricerche in materia.

Uno studio pubblicato su Lancet, ad esempio, rileva che è perfettamente normale sentirsi «annoiati, frustrati, soli, arrabbiati e stressati. Agli umani non piace essere privati della loro routine, in particolare quando i cambiamenti li lasciano intrappolati». Secondo Samantha Brooks, che ha studiato l’impatto psicologico della quarantena presso il King’s College di Londra, «le persone in stato di blocco diventano estremamente fissate con la possibilità di contrarre la malattia e catastrofizzano qualsiasi disturbo minore che assomigli anche solo vagamente a un sintomo». Basta sentir tossire il coinquilino che spolvera per dichiararsi malati e, fatto ancora più preoccupante, «ci sono alcune prove che le persone in quarantena hanno maggiori probabilità di segnalare sintomi di depressione, ansia e stress post-traumatico», continua Brooks. Nei periodi di lungo isolamento, poi, il cervello potrebbe essere soggetto ad alterazioni delle onde cerebrali, come spiega a Wired Lawrence Palinkas, che studia l’adattamento psicosociale in ambienti estremi presso l’Università della California del Sud: «In condizioni di confinamento, il cervello e il comportamento di una persona iniziano a mostrare qualcosa di simile al letargo degli animali durante i mesi invernali». È un fenomeno che si osserva, ad esempio, durante le spedizioni in luoghi remoti come l’Antartide.

Per ovviare a questi problemi, soprattutto se si vive in spazi ristretti con un’altra persona, il primo suggerimento è quello di non puntare all’armonia perfetta. Se ci sono dei conflitti, meglio cercare di affrontarli con un minimo di consapevolezza di sé, come spiega la mediatrice Elaine Yarborough. Qualora dovesse scoppiare un litigio è consigliabile perciò «pensare attentamente a ciò che desideri e ciò che senti, invece di lasciarsi andare ai commenti arrabbiati che in quel momento ti andrebbe di fare. Se la disputa riguarda qualcosa di irrisolto, o se stai soffrendo perché non puoi uscire, parlane chiaramente». Un altro punto importante è non aver paura di chiedere spazio per sé, qualora ce ne fosse di disponibile, anche se si è abituati a dividerselo: una quarantena non è una domenica normale in cui ci si ritrova a non fare nulla sul divano. Lo psicologo della Columbia University Peter Coleman suggerisce di stabilire come dividersi il tempo e lo spazio, e di ritagliarsi dei momenti ben precisi per controllare cosa sta facendo l’altro, per assicurarsi che vada tutto più o meno bene. Questo aiuta a non sentirsi continuamente osservati.

L’altra cosa da fare è distrarsi: uscire dalla stanza dove c’è l’altra persona, andare in bagno a colorare i capelli o semplicemente a lavarli, fare un po’ di allenamento, leggere un libro, prendersi del tempo per fare tutte quelle piccole cose che non abbiamo mai il tempo di fare. Fa bene anche riconoscere e ripetersi che la situazione è strana e difficile. Ad alcuni potrà succedere di realizzare che la persona che hanno accanto non è quella giusta per loro, ma in generale gli psicologi consigliano di non vivere in simbiosi. I social media sono utili, in questo momento, per sentire tutti gli amici e i parenti che ci mancano o per distrarci, con la consapevolezza che per far funzionare una relazione ci vuole molto impegno e auto controllo, ancor di più in quarantena.

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